esempio business model canvas

Esempio business model canvas

Il focus di questo articolo riguarda un esempio business model canvas.

Sappiamo tutti molto bene quanto è importante questo strumento, che porta a sintesi gli elementi chiave di un’ azienda. Nei prossimi paragrafi vedremo perché è utile compilarlo, da cosa è composto e ti forniremo un esempio business model canvas pratico.

Esempio business model canvas: da dove nasce il modello?

Il Business Model Canvas è stato creato da Alexander Osterwalder e Yves Pigneur. È stato introdotto per la prima volta nel loro libro del 2010 intitolato “Business Model Generation”.

Questo libro ha guadagnato molta popolarità ed è diventato un riferimento fondamentale nell’ambito della creazione di modelli di business innovativi e strategici.

L’obiettivo principale del Business Model Canvas era fornire un modo semplice e visuale per rappresentare i diversi aspetti di un modello di business in modo da facilitare la comprensione, la comunicazione e la pianificazione.

Grazie alla sua struttura chiara e concisa, il Canvas è stato adottato da imprenditori, start-up, aziende consolidate e professionisti di tutto il mondo come uno strumento essenziale per lo sviluppo e la valutazione dei modelli di business.

La differenza tra Business Model Canvas e The Startup Canvas

BMC: perché compilarlo è utile?

Come dicevamo in apertura parlando di esempio business model canvas, il BMC è uno strumento utile in quanto offre una panoramica chiara e concisa di tutti gli aspetti fondamentali di un’azienda o di un progetto imprenditoriale.

Tre sono i motivi che definiscono la sua utilità:

  1. Il processo di compilazione del Canvas ti obbliga a pensare in modo strategico a ogni aspetto dell’azienda, dal pubblico di destinazione alla struttura dei costi: l’identificazione di punti di forza, debolezza, opportunità e minacce è uno degli obiettivi della sua realizzazione
  2. Grazie a questo strumento puoi comunicare la tua idea imprenditoriale in modo chiaro ed efficace a terzi, come investitori, collaboratori o partner.
  3. La compilazione del Canvas può mettere in luce problemi o lacune nel tuo modello di business. Identificare questi problemi in anticipo può aiutarti a evitarli o affrontarli in modo proattivo.
  4. Compilare il Canvas ti aiuta a esplorare diverse idee e opzioni per il tuo business. Puoi testare diverse combinazioni di elementi e vedere come potrebbero influenzarsi reciprocamente.
  5. Molti investitori o finanziatori richiedono una comprensione chiara del tuo modello di business. Il Canvas fornisce un modo conciso per presentare tutte le informazioni essenziali. Pensa a potenziali finanziatori: essi potranno farsi un’idea del tuo progetto semplicemente dando uno sguardo ad un unico foglio.

Da cosa è composto il BMC?

Esempio business model canvas: il BMC è composto da 9 blocchi, vediamo insieme quali:

  1. Segmenti di clientela
  2. Value propositions
  3. Canali
  4. Relazioni con i clienti
  5. Risorse chiave
  6. Attività chiave
  7. Partnership chiave
  8. Struttura dei costi
  9. Flussi di ricavi

Non solo Business Model Canvas, scopri The Startup Canvas, il Canvas per le startup!

Esempio Business Model Canvas

Cosa inserire nei vari blocchi? Ecco un’ispirazione per compilarli correttamente, ecco quindi un esempio business model canvas!

Segmenti di clientela:

  • Start-up tecnologiche
  • Piccole e medie imprese
  • Aziende consolidate che necessitano di una trasformazione digitale

Proposta di valore:

  • Consulenza tecnica specializzata per affrontare sfide specifiche
  • Soluzioni su misura per l’ottimizzazione dei processi aziendali
  • Supporto nella selezione e implementazione di nuove tecnologie

Canali:

  • Sito web aziendale e blog con contenuti informativi
  • Partecipazione a conferenze e eventi del settore
  • Collaborazioni con associazioni tecnologiche locali
  • Social media e piattaforme di networking

Relazioni con i clienti:

  • Orientamento personalizzato attraverso consulenze individuali
  • Supporto post-vendita per l’implementazione delle soluzioni proposte
  • Monitoraggio continuo dei risultati ottenuti e adattamenti in base alle esigenze

Risorse chiave:

  • Team di consulenti tecnologici esperti
  • Conoscenze approfondite in varie aree tecnologiche
  • Rete di partner tecnologici per soluzioni specializzate

Attività chiave:

  • Analisi delle esigenze del cliente
  • Sviluppo di piani di consulenza personalizzati
  • Ricerca e valutazione delle tecnologie più adatte
  • Implementazione delle soluzioni proposte
  • Monitoraggio dei risultati e adattamenti successivi

Partnership chiave:

  • Fornitori di tecnologie e strumenti specifici
  • Università e istituti di ricerca per l’aggiornamento delle conoscenze
  • Associazioni di settore per l’accesso a reti di professionisti

Struttura dei costi:

  • Salari e stipendi del team di consulenti
  • Costi operativi per ufficio e infrastrutture
  • Spese di marketing e partecipazione a eventi
  • Investimenti nelle tecnologie e strumenti necessari

Flussi di ricavi:

  • Commissioni per le consulenze fornite
  • Tariffe per i servizi di implementazione e formazione
  • Possibile modello di abbonamento per il supporto continuativo

Continua a seguirci

Spero che il nostro focus su esempio business model canvas ti sia stato utile.

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modello canvas

Modello Canvas

 

  1. Segmenti di clientela: chi sono i clienti target dell’azienda?
  2. Proposta di valore: quali sono i prodotti o servizi offerti all’interno del modello di business?
  3. Canali: come fa l’azienda a raggiungere i suoi clienti e consegna la proposta di valore?
  4. Relazioni con i clienti: in che modo avviene l’interazione e la relazione con i clienti?
  5. Flussi di ricavi: come vengono generate le entrate?
  6. Risorse chiave: quali sono le risorse necessarie per supportare il modello di business?
  7. Attività chiave: quali sono le attività chiave da svolgere per supportare il modello di business?
  8. Partner e fornitori: con chi l’organizzazione lavora per supportare il suo modello di business?
  9. Struttura dei costi: quali sono i costi associati al modello di business dell’organizzazione?
Canva Value Proposition Template

Canva Value Proposition: template e video corso gratuito per compilarlo

Il Canva Value Proposition è uno strumento utilissimo per ogni startupper e che può essere considerato un focus su due dei blocchi del Business Model Canvas, ovvero le sezioni che riguardano clienti e, appunto, la proposta di valore, in particolare:

  • Chi sono i potenziali clienti? C’è davvero qualcuno disposto a spendere per ottenere il tuo prodotto?
  • Qual è la Value Proposition del bene/servizio ?

Il Canva Value Proposition è indispensabile?

Cominciare senza basi solide vuol dire iniziare un cammino verso il rischio fallimento. Ciò vale, a maggior ragione, per le startup. Il Canva Value Proposition deve far parte della cassetta degli attrezzi di uno startupper per un motivo essenziale:

aiuta a non commettere uno dei tipici errori di chi ha un’idea di business: credere di sapere quel che vogliono i clienti.

Una percezione sbagliata che nella maggior parte è riconducibile a una lettura superficiale del mercato di riferimento, che si poggia molte volte su ciò che si pensa, sul sentito dire, su luoghi comuni.

Nella realtà, invece, la proposta di valore, ossia i motivi per cui i clienti dovrebbero scegliere proprio la tua offerta e non quella dei tuoi competitor, va cercata altrove.

Il CVP interviene proprio nel correggere questa distorsione. Come? Attraverso un template che ti consente di chiarire necessità dei clienti e tipo di offerta.

Una volta compilato, il Canva Value Proposition si rivelerà una segnaletica che ti indicherà la strada giusta per trovare l’esatta Proposta di Valore.

Avrai perciò una freccia in più nell’arco di possibilità della tua startup. 

CVP: la divisione in due blocchi

Il Canva Value Proposition ricopre un ruolo cruciale. Conoscere il cliente, infatti, non significa solo compilare delle Buyer Personas efficaci (qui come si compila e il template per il download buyer personas).

L‘identikit del tuo potenziale cliente da solo non basta. Occorre sapere anche cosa gli si va a offrire e in che modo questa offerta si lascia preferire a quella dei competitor.

Partire dalla risposta a domande come queste (I miei clienti ottengono un vantaggio dal mio prodotto? Quale? Come mi differenzio dalla concorrenza? Quali sono i miei valori? E quelli dei miei clienti?) è il primo passo da fare prima di compilare il template del Canva Value Proposition.

Il template

Il template del Canva Value Proposition è composto da due blocchi molto riconoscibili anche graficamente: un quadrato e un cerchio. All’interno del quadrato del Canva Value Proposition troveremo le sezioni dedicate all’offerta, all’interno del cerchio le sezioni dedicate al cliente.

In particolare:

  • all’interno del cerchio dovrai compilare le sezioni che riguardano Vantaggi (quelli che il cliente spera di ottenere), Doveri (cosa sta cercando di ottenere il cliente, ad esempio, in termini di risoluzione dei problemi) Sofferenze (le negatività che il cliente potrebbe incontrare prima, durante o dopo la sua attività)
  • all’interno del quadrato dovrai compilare le sezioni che riguardano il prodotto, i vantaggi (in che modo il prodotto offre i vantaggi che i clienti si aspettano), il modo in cui le sofferenze del cliente vengono ridotte (anche in questo caso si tratta di un sotto blocco speculare a quello all’interno del cerchio. Alle sofferenze corrispondono il loro lenimento, determinato dall’utilizzo del prodotto).

Value Propositions Canvas o Business Model Canvas?

Arrivati a questo punto, potrebbe esserti sorto un dubbio. Canva Value Proposition e Business Model canvas sono uguali? Posso usare uno e fare a meno dell’altro?

La risposta è no a entrambe le domande. Business Model Canvas e Value Propositions Canvas, infatti, sono due strumenti complementari, la cui utilità insorge in fasi differenti della vita di un’azienda. Nei prossimi paragrafi andiamo a vedere meglio questo aspetto.

Quando utilizzare il Business Model Canvas

L’utilizzo del Business Model Canvas è ideale all’inizio dell’attività di una azienda (indipendentemente che questa sia o meno una start up). In particolare, grazie al BMC, è possibile avere un’idea chiara delle potenzialità del progetto imprenditoriale.

In una singola pagina, infatti, sarà possibile valutare se, e come, l’azienda riuscirà a monetizzare. Il documento è utile sia come punto di riferimento interno (dunque ad uso e consumo del team) che esterno: in  questo senso può servire anche a potenziali investitori, che in modo semplice, chiaro ed efficace potranno toccare con mano il modello di business e le sue possibilità di conquistare il mercato.

Quando utilizzare il Value Propositions Canvas

Il Value Propositions Canvas o Canva Value Proposition può benissimo essere considerato come una integrazione del BMC, in particolare dei suoi primi due blocchi. Interviene, quindi, generalmente in una fase un po’ più matura della vita dell’azienda, laddove deve essere ottimizzato il prodotto.

A questo proposito, ti consigliamo di leggere il nostro articolo su Business Model Canvas, Lean Canvas, The Startup Canvas: quale modello usare per la propria startup?

Conclusioni

Come avrai potuto intuire, sia Business Model canvas che Value Propositions Canvas sono due strumenti ugualmente utili, perché entrambi concorrono a definire l’azienda. Il primo si occupa del modello di business (ed è dunque più generico), il secondo si concentra sul prodotto.

Vale la pena usarli entrambi? Assolutamente sì: nella loro compilazione si finirà per conoscere meglio il progetto imprenditoriale, dove vuole arrivare, il prodotto offerto e, di conseguenza, il pubblico al quale ci si intende rivolgere.

Costruire la Value Proposition: accedi al corso gratuito!

Come avrai potuto intuire, la costruzione della proposta di valore richiede di scavare a fondo: occorre infatti arrivare a conoscere i sentimenti più profondi che guidano il target nei processi decisionali. Ad esempio, quali sono le loro paure, le loro aspettative, le loro sofferenze.

Un compito non facile da affrontare, per il quale serve tempo e perizia. E lo stesso vale per altri step fondamentali che sono alla base di ogni progetto di successo.

Per questo motivo, noi di The Startup Canvas abbiamo sviluppato un corso completamente gratuito: tre lezioni da 25 minuti ciascuna al termine delle quali sarai in grado di percorrere la strada che ti condurrà alla realizzazione della tua startup.

  • All’interno della prima lezione parleremo di cos’è una startup, di The Startup Canvas e i suoi vantaggi rispetto ad altri canvas. Affronteremo questioni come il mercato, la value proposition e le ipotesi fiduciarie.
  • Nella seconda lezione troverai numerosi spunti interessanti afferenti strategia e quindi il modello di business, il marketing, il piano finanziario e la proprietà intellettuale.
  • La terza lezione sarà invece incentrata sull’execution, in particolare cosa bisogna conoscere sul team, sulle operation, sulla traction e sulla raccolta fondi.

Al termine del corso saprai come tracciare il percorso che ti porterà a scalare il mercato!

Parti con il piede giusto e guarda subito il videocorso gratuito

Scopri di più su The Startup Canvas

The Startup Canvas è un framework innovativo pensato appositamente per le Startup. È stato sviluppato da Massimo Ciaglia, Ceo di Grownnectia,innovatore, mentor, coach, business angel e autore del libro THE STARTUP CANVAS: Il metodo per trasformare una idea in un successo sicuro.

Scopri subito tutti i vantaggi di The Startup Canvas

 

lean start-up

Lean start-up: metodologia, come funziona e nuovo modello

La metodologia Lean start-up è senz’altro uno degli alleati più validi per ogni startupper. Ma da chi è stata creata, come funziona, perché scegliere l’approccio lean e quali sono i modelli a cui riferirsi?

Noi di The Startup Canvas abbiamo preparato questa guida per darti quante più informazioni possibili su un argomento molto sentito: approcciare bene alla Lean start up significa abbattere di molto il rischio fallimento.

Eric Ries e la metodologia lean start-up

La metodologia lean start-up è stata teorizzata per la prima volta da Eric Ries, giovane imprenditore americano che a poco più di 40 anni ha all’attivo due libri che sono diventati dei veri e propri punti di riferimento all’interno dell’ecosistema startup. Parliamo di “The Lean Startup” e “The Startup Way”.

Cos’è una startup?

Eric Ries si è rifatto al modello “Lean Manufacturing“, ideato alla Toyota negli anni ’70. Partendo da questo presupposto ha ideato un modello lean che calza a pennello sulle startup.

Ma cos’è una startup? Secondo Ries si tratta di: “un’istituzione umana progettata per creare un nuovo prodotto o servizio in condizioni di estrema incertezza“.

La metodologia lean start-up, insomma, si adatta a tutte le aziende, purché abbiano caratteristiche tipiche di una startup:

  1. innovazione
  2. incertezza (caratteristica diretta conseguenza della prima proprietà)

Cos’è l’approccio lean?

Uno dei tanti motivi che portano al fallimento di una start up è un’errata valutazione rispetto al prodotto o servizio proposto. Tanti startupper sono convinti di avere tra le mani l’idea del secolo, che il mercato non vede l’ora di abbracciare.

Le conseguenze di un atteggiamento del genere sono in molte occasioni devastanti: mesi e mesi persi a cercare di trasformare l’idea in prodotto concreto, che, una volta approdato sul mercato, non impatta sul target.

I problemi più comuni in questo senso sono:

  • Prodotto uguale ad altri presenti sul mercato
  • Pricing errato
  • Funzionalità non in linea con quanto i potenziali clienti si sarebbero aspettati
  • Problemi di affordance

È proprio qui che interviene l’approccio lean, che in sintesi prevede tre step (Creazione / Misurazione /Apprendimento) che sono poi esplosi in 4 fasi:

  1. Lo sviluppo di un MVP (Minimum Viable Product). Ovvero una versione prototipo del prodotto vero e proprio, dotato cioè delle caratteristiche minime.
  2. Il lancio del MVP
  3. La raccolta di feedback da parte dei clienti
  4. L’adattamento del prodotto alle esigenze dei clienti, con la rimozione dei difetti che non consentono di ottenere una soddisfacente customer experience

Qui una breve spiegazione video di che cosa è un MVP in 2 min, con le video pillole di Massimo Ciaglia presenti nel suo video blog.

Grazie all’approccio Lean, la start up riesce a migliorare sia il processo produttivo, eliminando così aree superflue  e incrementando la sostenibilità, che il prodotto in sé. Da un lato l’azienda e il suo team lavorano meglio, dall’altro la customer experience risulta notevolmente migliorata.

In poche parole, si tratta di un modello puramente empirico, che sfrutta l’esperienza sul campo per arrivare al livello successivo.

I 5 perché

A supporto della metodologia lean start-up c’è la tecnica nota come i 5 perché (O “five whys”). Sviluppata da Sakichi Toyoda e utilizzata all’interno della Toyota Motor Corporation.

La tecnica dei 5 perché prevede che per ogni problema vengano specificate, a scalare, 5 motivazioni che consentono di arrivare fino alla radice del problema.

Ad esempio:

Perché il servizio di pasti a domicilio oggi non sta funzionando come dovrebbe e stiamo ricevendo numerose lamentele a causa di continui ritardi?

  1. abbiamo pochi mezzi a disposizione
  2. il 15% dei mezzi stamani aveva la batteria scarica
  3. ad un controllo è stato verificato che tutti avevano la cinghia dell’alternatore rotta
  4. le cinghie non sono state sostituite
  5. non è stata effettuata manutenzione (radice del problema)

Ovviamente si tratta di un mero esempio, ma, sebbene criticata per il suo approccio considerato troppo elementare, la tecnica dei 5 perché può essere molto utile nel percorso che porta l’MVP a diventare un prodotto vero e proprio e, più in generale, nel migliorare i processi produttivi di una start up.

The Startup Canvas e la metodologia Lean

La metodologia Lean prevede 5 principi base

  1. si tratta di un modello adatto a ogni start up
  2. uno startupper è anche un manager che deve fare i conti con condizioni di grande incertezza
  3. l’approccio è sperimentale
  4. (dunque) si lavora per tentativi e aggiustamenti e dunque con fasi di creazione /misurazione / apprendimento
  5. l’obiettivo è innovare

Proprio ai principi Lean Startup si è ispirato The Startup Canvas, il primo framework dedicato alle Startup.

Guarda la lezione in cui Massimo Ciaglia spiega come compilare The Startup Canvas

Qui rer approfondire il video corso gratuito su come compilare i canvas per startup, seguendo le successive lezioni.

The Startup Canvas è il canvas per modellare le startup attraverso 12 blocchi (3 in più rispetto ai canvas tradizionali) che analizzano ogni aspetto del processo di costruzione e scale up.

Vuoi scaricarlo anche tu andando andando a modellare la tua startup? Scarica da qui il canvas.

Ti ricordo che il 7 giugno abbiamo organizzato The Startup Canvas Experience, un project work strutturato proprio per modellare la tua startup con The Startup Canvas in cui verrai aiutato direttamente da Massimo Ciaglia.

L’evento è gratuito, ma riservato solo a 10 iscritti.

Vuoi saperne di più?