realtà virtuale

Realtà virtuale

Il focus di questo articolo è dedicato alla realtà virtuale (anche VR). Nei prossimi paragrafi ti spiegheremo cosa si intende, quanto costa, a cosa serve, in cosa si differenza con la realtà aumentata e ti forniremo, infine, alcuni esempi pratici.

master per startup

School of Management LUM lancia con Grownnectia il primo master per startup

School of Management LUM lancia con Grownnectia il primo master per startup.

Una novità assoluta per il panorama della formazione italiana.

Sono aperte le iscrizioni al primo executive master per startup realizzato dalla School of Management dell’Università LUM in partnership con Grownnectia.

Per la prima volta quindi, il ruolo dei lavori dell’ecosistema startup quali startupper, startup manager e startup investor, trovano un riconoscimento istituzionale grazie ad un percorso formativo ad hoc e di alta qualità.

Con il master “Startup Management, Imprenditorialità e Venture Capital” potrai finalmente formarti per diventare investitore o imprenditore in innovazione startup.

Master per startup | Startup Management, Imprenditorialità e Venture Capital

Lavorare in startup significa avere la possibilità di realizzare servizi e prodotti innovativi che rispondono a un’esigenza di mercato. Il ruolo di queste nuove realtà aziendali è sempre più quello di puntare sull’innovazione, apportando novità che spesso vengono poi adottate dalle corporate.

Una  startup innovativa nasce con lo scopo di migliorare i mercati, generando nuovi posti di lavoro e profitti grazie all’innovazione.

Per avere successo però non è sufficiente affidarsi all’idea.

È proprio l’inesperienza, infatti, uno dei motivi che porta al fallimento dei nuovi progetti di business. Inoltre, ciò può rappresentare un problema a livello di spreco di risorse in termini di tempo e denaro.

Affidatoti a esperti del settore però, le sfide tipiche delle prime fasi di vita di una startup possono essere superate. Come?

Con un percorso apposito e una congrua formazione!

Acquisire gli strumenti pratici e le giuste competenze per fare affari con efficacia permette anche di raggiungere i risultati desiderati con poche risorse, ed è proprio questo l’obiettivo del master!

Al tempo stesso potrai apprendere come attingere a risorse finanziarie sempre più innovative e pensate per l’ecosistema startup, come ad esempio l’equity crowdfunding.

Per raggiungere tutti questi obiettivi, la School of Management dell’Università LUM, in partnership con Grownnectia, un punto di riferimento ormai storico per startup e PMI, ha sviluppato il primo executive master per startup a livello istituzionale in Italia.

Un master per startup per imparare a fare impresa innovativa, investire e acquisire know how anche a livello pratico.

Infatti, l’Università LUM propone agli studenti di effettuare uno stage presso aziende partner nazionali e internazionali di successo. Inoltre, ha previsto anche una parte di laboratorio e project work all’interno del percorso formativo.

Come si sviluppa il master

Il master per startup sviluppato da Università LUM e Grownnectia è denominato come dicevamo “Startup management, imprenditorialità e Venture Capital”.

Le lezioni sono proposte sia in presenza che a distanza.

Gli studenti potranno entrare in possesso degli strumenti adeguati a iniziare una carriera come imprenditori e investitori nel settore delle startup innovative.

Un programma approfondito, come vedremo, concepito e creato da professionisti di alta e riconosciuta esperienza in startup innovative e attività d’investimento.

Questo team di esperti include il Rettore dell’Università LUM, il professore Antonello Graziano, il dott. Franco Colombo e il dott. Massimo Ciaglia, CEO di Grownnectia, startup coach, mentor e coordinatore scientifico di questo master.

La struttura del master

Il master può essere seguito in sede presso l’Università LUM a Milano, da remoto e presso altre realtà aziendali, sempre con frequenza part-time.

Il termine per le iscrizioni è al momento previsto per il 15/03/2022.

Obiettivi del Master in Startup Management, Imprenditorialità e Venture Capital

Il focus del master sarà su “imprenditorialità e capitale di rischio” trasferendo competenze ai futuri imprenditori e investitori per fare affari di successo con scarse risorse.

Il programma del master ha come obiettivo quello di fornire agli studenti gli strumenti necessari per affrontare il mondo startup, sensibilizzandoli sui principali metodi e meccanismi d’investimento.

Il corso fornisce elementi formativi teorici e pratici  basati su dei case study. L’obiettivo è di massimizzare l’esperienza nel mondo dell’innovazione, dell’apprendimento diretto, inclusione e integrazione nel campo prescelto e creazione d’iniziative imprenditoriali.

Il master si concluderà con il rilascio di un certificato di frequenza con possibilità di partecipare a uno stage formativo presso realtà di massimo livello nel settore startup.

Si tratta di un’occasione fondamentale per poter fare network, da sfruttare come trampolino di lancio post-master.

Clicca qui per maggiori dettagli.

Perché partecipare?

Le startup innovative sono sempre più in “prima pagina”. Il motivo di tanto clamore è dovuto al fatto che stanno proliferando come non mai in Italia, generando prodotti, servizi, processi avanzati, e creando posti di lavoro.

Tuttavia, fare startup comporta sfide importanti (accesso all’infrastruttura, competenze e capitali) soprattutto nelle fasi iniziali. In queste fasi, senza la giusta preparazione e con la scarsità di risorse umane e finanziario a volte diventa difficile anche semplicemente sviluppare un MPV.

L’Italia, è da un lato indietro rispetto agli altri paesi europei sulla promozione delle startup e l’investimento in attività innovative, dall’altro è un terreno ancor fertile dove mettere in atto innovazioni sul mercato.

Ciò è confermato dall’impatto sulla nostra vita quotidiana dei prodotti lanciati dalle nuove aziende tecnologiche.

L’innovazione è quindi ormai palesemente la sfida del futuro e comporterà cambiamenti a livello sociale ed economico.

Proprio per questo, se vuoi scoprire come apprendere le professioni del domani o sviluppare la tua professione nell’ecosistema startup, il master proposto da LUM e Grownnectia può davvero fare al caso tuo.

Scopri maggiori dettagli sul master per startup, acquisisci le conoscenze e gli strumenti necessari per affrontare questo percorso al meglio.

Il master garantisce una preparazione completa per sviluppare professionalità che sono sinonimo di futuro, innovazione, sviluppo e crescita.

masterclass grownnectia

Masterclass Grownnectia: lancia la tua startup

Se cerchi il percorso formativo ideale per il lancio del tuo business, le tre masterclass Grownnectia sono pensate proprio per le tue esigenze.

Suddivise in moduli basati su videolezioni e sul supporto continuo da parte degli esperti Grownnectia, le masterclass ti aiutano a creare, validare, far crescere e promuovere una startup di successo.

A seconda dello stadio in cui si trova la tua startup, puoi seguire la masterclass più indicata.

Questo ti permetterà d’iniziare il percorso che ti consentirà di raggiungere gli obiettivi per le fasi di validazione, pre-seed e traction.

Agire senza sapere cosa si deve fare, infatti, non produce nessun risultato. Un accurato studio delle metodologie e un’attenta programmazione sono fondamentali per il lancio di una nuova attività.

La conoscenza dei processi che costituiscono le fasi iniziali e di early stage di una startup, è la base per avere successo.

Le 3 masterclass Grownnectia

Le 3 masterclass Grownnectia affrontano tutti gli argomenti necessari in ogni fase di startup attraverso video lezioni con slide, supporto di esperti e accesso alla community di Grownnectia.

Come dicevamo, è indicato seguire la masterclass centrata sulla fase che la tua startup sta attraversando. Al tempo stesso, però è possibile acquistare il pacchetto completo delle masterclass, per prepararsi al meglio nella strutturazione del tuo business.

Come fare a scegliere?

Scopriamo qualche dettaglio in più sui tre percorsi formativi.

Validation

La masterclass grownnectiaThe Startup Academy Validation  è pensata per chi ha un’idea e necessita acquisire strumenti e metodologie per validarla e renderla fattibile.

Questo percorso è basato su 12 moduli e 45 ore di lezioni con slide e supporto. Inoltre, come nel caso di tutte le masterclass Grownnectia, offre accesso senza limiti di tempo al corso e 6 mesi di accesso gratuito alla community delle startup di Grownnectia.

La formazione della materclass sulla validation si incentra su:

  • la trasformazione della tua idea di business in startup, strutturando un modello di business replicabile, scalabile, innovativo e replicabile
  • la validazione del product market fit. Ovvero come creare e lanciare sul mercato un prodotto in linea con le aspettative e i desideri del cliente, che così lo apprezzerà
  • costruzione dell’MVP, la prima versione del servizio o prodotto offerto
  • il lancio del tuo prodotto sul mercato, pianificando a monte e correttamente una giusta strategia di go to market
  • l’acquisizione del giusto mindset
  • la preparazione della documentazione da presentare agli investitori.

In quest’ottica durante le lezioni verranno affrontati i temi della preparazione del business plan, della preparazione del pitch e dell’atteggiamento indicato da avere davanti a potenziali investitori interessati.

Pre-seed

La masterclass GrownnectiaThe Startup Academy Pre-seed è invece dedicata a chi ha un’idea di business da far crescere in modo sostenibile economicamente.

Il corso, costituito da 11 moduli e 40 ore di videolezioni, ti aiuta a superare le fasi di problem solution fit, sviluppo dell’MVP e creazione della prima  traction. I temi affrontati sono:

  • Il passaggio dall’idea alla creazione della tua startup
  • lo sviluppo di un processo di acquisizione clienti basato su uno specifico funnel di vendita
  • la validazione del product-market-fit
  • la costruzione dell’MVP
  • la creazione di un business plan a prova d’investitori
  • come arrivare pronti alla raccolta fondi

Un percorso dedicato a chi punta ad acquisire le migliori metodologie per puntare a fare fundraising attraverso metodi specifici per startup conme l’equity crowdfunding.

Inoltre il percorso ti permette di ottenere un posizionamento strategico sul mercato e di capire come acquisire clienti.

Traction

La masterclass Grownnectia – The Startup Academy Traction è adatta a chi ha già lanciato sul mercato la propria startup e ha bisogno di aumentare le conversioni in tempi rapidi. Il corso esplica inoltre come misurare i propri risultati ed essere in grado di:

  • abbassare i costi di acquisizione dei tuoi clienti
  • migliorare il tasso di conversione delle tue campagne di acquisizione
  • aumentare il profitto della tua azienda su base settimanale

Questo percorso ti permetterà di aumentare i tuoi clienti e quindi il fatturato della tua startup/azienda, attraverso 10 moduli e oltre 40 ore di videolezioni.

Masterclass Grownnectia, prezzi e offerta-festività

Le tre masterclass Grownnectia sono proposte per il periodo delle festività in forte sconto.  Si tratta di uno sconto da non perdere se sei convinto d’investire nel successo della tua startup.

In particolare parliamo di un prezzo flat di 67 euro per ciascuno dei 3 corsi. Dal 7 gennaio il prezzo sarà invece di 134€ a corso, sempre conveniente rispetto ai 399 di listino, ma non allo stesso modo.

Questo momento rappresenta dunque un’ottima occasione per ottenere un ottimo ritorno da un piccolo investimento nella imprescindibile formazione per fare startup.

I vantaggi? Come già detto in precedenza, non ci si improvvisa imprenditori e acquisire le metodologie per affrontare le fasi di validazione, raccolta fondi e crescita sul mercato ti permette di raggiungere i risultati più velocemente. Il tutto senza incappare nei più classici ostacoli che si affrontano in queste fasi. I nostri esperti, già protagonisti di numerose exit, sapranno indicarti al meglio la strada da percorrere per la tua idea, per far tutto che tu possa raggiungere gli stessi successi raggiunti da loro nella loro carriera.

Vuoi scoprire più in dettaglio le masterclass Grownnectia?

Scopri come partecipare e acquistare un singolo corso e tutti i percorsi di formazione. Non dimenticarti inoltre di acquistare entro il 6 gennaio la tua masterclass per usufruire dello sconto dedicato al periodo festivo!

investitori per startup

Acceleratore di startup, cos’è e come funziona

Cos’è un acceleratore di startup?

L’acceleratore di startup accompagna le neo-aziende nel determinare la strategia operativa iniziale. Ciò avviene attraverso l’impiego di strumenti e risorse per la realizzazione dell’idea imprenditoriale. Il percorso di accelerazione, come dice la parola stessa, si basa su un periodo intensivo di affiancamento, per raggiungere gli obiettivi grazie all’apporto di esperti, mentor e advisor.

In pratica, gli advisor dell’acceleratore di startup trasferiscono know how ai membri del team e ai founder. Questa iniezione di competenze è importante in quanto porta a crescere anche da un punto di vista imprenditoriale. Questa crescita lascia segni positivi anche nel tempo.

Quindi perché accelerare il proprio percorso tramite acceleratore di startup?

Accelerare la tua startup nella fase pre-seed ed early stage ti aiuta a definire meglio le strategie di crescita. Inoltre, ti permette di puntare all’obiettivo principale, ovvero la raccolta fondi, o fundraising.

Tramite l’apporto di startup coach, advisor e mentor, è infatti possibile raggiungere tutti i risultati desiderati senza incorrere nei soliti errori strategici iniziali. Il sostegno di personale qualificato stimola ogni attività riguardante il lancio della tua attività. Potrai così contare sempre su persone in grado di darti le informazioni che cerchi e che ti spiegheranno come muoverti al meglio. La sinergia fra advisor e startupper farà il resto, e permetterà di concentrarsi sugli aspetti inerenti alla strutturazione aziendale, adottando metodi di lavoro studiati ad hoc per il tuo caso.

Come funzionano i programmi di pre-accelerazione e accelerazione

In genere un acceleratore di startup offre in sede o in videoconferenza percorsi basati su strumenti per il lancio di un business. Nei programmi di pre-accelerazione sono affrontate strategie di validazione per validare la tua idea di business, posizionarla sul mercato e raggiungere la prima crescita necessaria per puntare ad una vincente raccolta fondi da subito.

In caso di startup già esistenti sul mercato, in soli tre mesi, i programmi di un acceleratore startup possono guidarti nell’adozione di giuste strategie di funnel marketing, growth hacking e lead generation.

Sia che la tua startup partecipi ai programmi di un acceleratore di startup in fase di pre-accelerazione che di accelerazione, l’obiettivo finale è sempre il solito: raccogliere fondi.

A questo obiettivo finale si aggiungono altri di primaria importanza. Stiamo parlando della scelta della giusta strategia per il go to market in fase early stage e l’aumento del fatturato per aziende con prodotti o servizi già conosciuti dal mercato. Al contempo, è importante tarare, come dicevamo, la struttura aziendale in base al tipo di mercato che si intende aggredire. Infatti, acquisire un metodo di lavoro efficiente, sta alla base di un corretto funzionamento degli ingranaggi del tuo business anche a lungo termine.

Acceleratore di startup: i servizi Grownnectia

Con l’innovativo metodo PAY4GROWTH®, Grownnectia ha sviluppato un programma di accelerazione unico, caratteristico del nostro acceleratore di startup.

I nostri programmi, validati secondo i modelli attuati in Silicon Valley puntano a permettere alle startup di raccogliere fondi in maniera scientifica e sistemica. I nostri percorsi affrontano strategicamente le fasi seed e post seed di una startup, impiegando per la validazione dell’idea di business l’innovativo The Startup Canvas®. Le startup in early stage potranno così mantenere salda la rotta che le conduce verso la traction sperata, puntando a ottenere il successo desiderato sul mercato.

Il nostro acceleratore di startup propone il PAY4GROWTH® VALIDATION un percorso di incubazione, che ti permette di validare il tuo progetto, acquisire i primi clienti e ottenere gli strumenti per presentarti agli investitori.

PAY4GROWTH® PRESEED: un percorso di pre-accelerazione, che permette di validare la tua idea di business per poi posizionarla sul mercato.

Questo percorso si basa sul metodo The Startup Canvas®, e grazie a mentor, advisor e consulenti qualificati, permette di avere una rapida crescita iniziale per poi presentarsi nel modo migliore davanti agli investitori.

PAY4GROWTH®TRACTION è invece il nostro programma di accelerazione che ti aiuta a migliorare il posizionamento sul mercato aumentando la traction e il fatturato della tua nuova attività. Il percorso di 12 settimane si incentra su tecniche di marketing da adottare come il funnel marketing, il Growth Hacking e la Lead Generation.

Il percorso è strutturato per valutare e misurare i risultati raggiunti.

Pay4Growth Traction è il percorso ideale per abbassare i costi di acquisizione dei clienti e non solo. Con questo programma puoi anche migliorare il tasso di conversione delle campagne di acquisizione e aumentare il profitto settimanale della tua startup.

Per tutti e tre i percorsi è previsto il Pitch Day, l’evento che ti permette di incontrare il nostro network di investitori e fondi. Evento che è riservato solo alle migliori startup.

Scopri come affrontare al meglio la fase validation, seed e post seed della tua startup, contattaci per avere maggiori informazioni in live chat.

Oppure, parla direttamente con un nostro advisor per lanciare la tua idea di business, applicando al programma dedicato del nostro acceleratore di startup.

startup trends

Startup trends del 2022: ecco cosa aspettarsi

Dopo un game changer come la pandemia da COVID-19, le nuove tecnologie hanno sempre preso più campo in ambito lavorativo, influenzando gli startup trends.

Il settore startup risente molto del crescente impiego di tecnologie come la blockchain l’ai e altre tecnologie digitali a livello globale.

Prevedere i trend futuri in ambito startup e lavorativo è quindi un esercizio che si basa sull’osservazione del recente passato.

Con la pandemia da COVID-19, infatti, il futuro è sostanzialmente arrivato in anticipo. La digitalizzazione ha letteralmente invaso il quotidiano. Questo fenomeno ha coinvolto anche chi prima era lontano da uno stile digitale di vivere e lavorare.

Ciò ha portato a una crescente richiesta di servizi, app e nuovi modi di operare basati sulle più moderne tecnologie digitali.

Nello specifico però quali sono le tendenze che verranno adottate nel 2022 nel settore startup?

Per capire meglio la questione e fare delle ipotesi concrete possiamo affidarci ai numeri messi a disposizione da Gartner.

Gartner individua ogni anno una nuova serie di iniziative tecnologiche che si prevede saranno influenti nel nuovo anno.

Queste tendenze sono inevitabilmente al centro dell’attenzione delle startup, che intendono operare nei vari settori, apportando innovazioni tecnologiche.

Generalizzando, possiamo quindi intravedere dei macro startup trends per il 2022.

Analizziamone alcuni che promettono scintille.

Principali startup trends del 2022

Servizi per imprese “diffuse” – Gamification e tecnologie per lo Smart working

Il COVID-19 influenzerà ancora le nostre vite, sebbene in forma meno impattante rispetto all’esplosione pandemica del 2020. Uno degli startup trends del 2022 è quindi collegato allo sviluppo sempre maggiore di “imprese diffuse”.

Il proliferare di team operanti da remoto richiede sempre più strumenti al passo coi tempi. Lo smart working, che prima era una rara eccezione che riguardava principalmente i lavoratori digitali, è oggi diventata la norma – alcune aziende hanno ricevuto anche contraccolpi per aver costretto i dipendenti a tornare in ufficio.

Offrendo nuovi strumenti di collaborazione da remoto, e servizi per imprese diffuse, le startup potranno così rispondere ad una domanda sempre crescente per questo tipo di soluzioni.

Le tecnologie digitali adottate in questo campo, una su tutte la gamification, saranno inoltre fondamentali per il rapporto con i clienti.

Gartner prevede infatti che entro il 2023, il 75% delle organizzazioni che sfruttano i vantaggi dell’ “azienda distribuita” realizzeranno una crescita dei ricavi maggiore del 25% rispetto ai concorrenti. Un dato interessante, a maggior ragione, visto il crescente interesse dei colossi tech per evoluzioni come il metaverso.

Cyber Security

La sicurezza informatica è uno dei possibili startup trends del 2022, se ci basiamo sui dati forniti da Gartner. Chiunque operi nel settore della sicurezza informatica è al corrente che c’è un enorme spazio per sviluppare software in questo settore.

Dal rilevamento, all’analisi dei dati, ad altri tipi di strumenti, esiste un vasto mercato che è ancora da sfruttare appieno. L’integrazione di questa tecnologia può riguardare infatti una moltitudine di settori.

Blockchain

Lo sviluppo di questa tecnologia coinvolgerà sempre più aziende e pubbliche amministrazioni. Per questo, sebbene la nebulosa normativa in materia possa ancora rappresentare un ostacolo allo sviluppo di tecnologie blockchain, è immaginabile un sempre maggior impiego di questa tecnologia.

Per questo, uno degli startup trends del 2022 sarà l’aumento del numero di startup esistenti o in fase di avvio che intenderanno svilupparsi e crescere grazie a tecnologie legate alla blockchain.

Scopri qui il programma di accelerazione dedicato alle startup del settore blockchain e nuove tecnologie.

Agritech – AgTech

La parola sostenibilità appare da anni fra i principali startup trends. Tuttavia, il 2022 potrebbe essere davvero l’anno della svolta Ag-tech. L’agricoltura, infatti, è sempre più collegata alla tecnologia.

Per questo, il numero di startup che si pongono l’obiettivo di cambiare questo settore è in costante aumento.

Idee e innovazioni basate sulla sostenibilità hanno un impatto fondamentale sul futuro del pianeta e sulla qualità della produzione di cibo.

Simile alla biotecnologia, l’AgTech coinvolge ogni essere umano in tutto il mondo. Mentre gli esseri umani continuano a popolare sempre più la terra, le risorse per il loro mantenimento continuano a bruciare a ritmi vertiginosi. L’efficientamento della produzione agricola basata su analisi dei dati e nuove tecnologie, contribuirà quindi in modo fondamentale a rendere il nostro pianeta abitabile più a lungo.

Dunque, è facile immaginare che il settore agricolo sarà al centro del dibattito nei prossimi decenni, recuperando centralità e importanza.

Tra le varie tecnologie che le startup possono impiegare per aumentare la precisione in agricoltura ci sono la robotica e la sensoristica, oltre all’impiego di strumenti satellitari e dati elaborati da AI.

Qui maggiori dettagli per le startup che necessitano di un percorso di validazione e di crescita nel settore AI.

Startup trends 2022 cosa aspettarsi

Sicuramente il 2022 dovrebbe essere un altro anno fruttuoso per la tecnologia e le startup. Con l’ingresso di nuovi imprenditori sul mercato, vedremo continuamente nuove innovazioni in diverse aree.

In questo articolo, abbiamo solo dato un’occhiata alla punta dell’iceberg. Dalla sicurezza informatica all’agtech, dalla blockchain all’AI, vedremo continuamente spuntare nuove startup che baseranno il loro operato su questi startup trends con l’arrivo del nuovo anno.

Non resta che dire…stay tuned for updates!

Hai un’idea da sviluppare in questi settori basata sulla blockchain, intelligenza artificiale o tecnologie digitali?

metaverso

Metaverso: ecco cosa bisogna sapere

La parola metaverso ha preso campo negli ultimi mesi.

Tutti ne parlano e si interrogano ponendosi una domanda:”Cos’è il metaverso“?

Per partire da una descrizione semplice, il metaverso è una sorta di “nuovo internet”, l’internet del futuro.

Un mix di realtà virtuale e realtà aumentata integrata nella vita di tutti i giorni.

In pratica, un abbattimento delle frontiere attuali fra reale e virtuale, che offrirà (si pensa a un orizzonte di tempo di qui a 10 anni) la possibilità di sfruttare esperienze sempre più immersive per compiere svariate azioni.

Questa sorta di facsimile digitale della realtà, che sfrutta connessioni iperveloci e tecnologie sempre più interconnesse, è il risultato di decenni di digitalizzazione e trasformazione digitale.

Un impatto sicuramente notevole nelle vite di tutti i giorni, già rivoluzionate da smart working, riunioni virtuali, eventi in remoto, spettacoli in diretta realizzati con collaborazioni da remoto ecc.

Questa nuova frontiera di internet, che sicuramente sarà anche oggetto di dibattito a livello etico, si avvia ad essere il nuovo paradigma dei social network e dell’interazione fra uomo e macchina.

In parole semplici, un netto salto nella qualità e nell’intensità d’interazione rispetto al livello attuale. In questo futuro, dominato dal metaverso, la realtà virtuale rappresenta la componente tecnologica predominante.

Cos’è il metaverso da un punto di vista tecnico

Se abbiamo poco fa definito il metaverso da un punto di vista teorico, adesso è arrivato il momento di scendere in dettaglio sulla sua entità a livello tecnologico.

Le potenzialità di questo nuovo paradigma di vivere il mondo basato su immersività, condivisione e cooperazione sono molteplici. Dall’ambiente gaming a quello fitness, al lavoro e molto altro. Ma cos’è il metaverso a livello tecnico?

L’ambiente media nativo del metaverso, come dicevamo è la VR (realtà virtuale).

Questa nuova realtà di internet si basa su due grandi modelli della computer science: l’ubiquitous computing e il cloud computing. 

Il primo modello riguarda la scienza che si occupa di affinare sempre più lo sviluppo di dispositivi mobili allo scopo di renderli sempre più leggeri, potenti e indossabili.

Il modello del cloud computing è invece basato su quelle tecnologie che permettono la fruizione di dati in modo sicuro e smaterializzato, per una conservazione praticamente infinita. Non a caso si parla sempre più di cloud storage e condivisione lavoro in cloud. Amazon, Google, Apple e Microsoft offrono molteplici servizi di questo tipo gratuiti o in abbonamento.

Questa convergenza fra i due modelli permetterà la trasportabilità in rete di ambienti grafici che simulano spazi reali digitalmente. Prospettive, colori, ambienti personalizzati e luci saranno realizzate con computer graphic, creando luoghi d’interazione con persone e dati molto più immersivi degli attuali. Il tutto su dispositivi mobili sempre più facili da usare, fruibili ed economici.

Il punto di vista delle Big Tech

Le big tech sono le prime interessate all’evoluzione del metaverso. Dopo tutto, il business rappresentato da questa nuova era di internet appare chiaro già da alcune mosse.

Il metaverso e le grandi aziende del web

In ambienti Microsoft ad esempio si è parlato di recente di metaverse for enterprises, ovvero di come questo nuovo paradigma cambierà il modo di fare impresa da parte di tutte le aziende. Al tempo stesso, Facebook ha compiuto un passo eclatante, relegando il vecchio nome all’ormai non più trainante social e puntando sul nome aziendale “Meta“. Questo passo compiuto da Mark Zuckerberg non avviene assolutamente per caso.

I social, infatti, sono stati il “punto di rottura” della prima era internet, quella pre-social appunto. L’obiettivo quindi non è solo un renaming dell’azienda, ma è quello di condurre questa trasformazione verso il nuovo internet ancora da protagonisti. Un processo analogo a quello avvenuto in passato con la transizione al web 2.0 con l’avvento dei social nei secondi anni 2000.

Facile immaginare dunque, visto la propulsione delle big tech verso questa transizione, come la cosa potrà impattare a livello di aziende e startup interessate a fare business. Quest’ultime dovranno sempre confrontarsi con questo nuovo canale d’interazione.

Di conseguenza, il metaverso rappresenta sì un orizzonte futuro, ma è qualcosa di cui tener già conto in ogni azione che intendiamo fare a livello imprenditoriale. E, ovviamente, last but not least, non sottovalutiamo quanto le nostre vite attuali e quante abitudini degli ultimi 10 anni potranno evolversi o estinguersi.

Presenzieremo in riunioni simil-reali in qualità di ologrammi? Ci saranno nuovi modi per interagire e offrire servizi in ambito business e personale? Andremo in palestra con altre persone restando fisicamente nel salotto di casa?

Probabilmente sì, o quanto meno, è il momento giusto per iniziare a porsi certe domande.

 


 

Scopri come l’innovation manager può aiutare la tua impresa davanti alle sfide del futuro.

Per domande specifiche in materia di startup e tecnologia puoi inoltre richiedere una consulenza gratuita ai nostri esperti.

come depositare un brevetto

Come depositare un brevetto

Vuoi capire come depositare un brevetto per proteggere una tua intuizione?

Partiamo col dire che l’idea è proprio giusta!

Ti dirai…ma perché dovrei averne proprio bisogno io?

Perché ormai la storia insegna che non c’è modello di business o idea vincente che non attragga le attenzioni di persone scaltre, pronte a sfruttare l’idea in parte o registrarla come propria.

Questo processo, in un mondo globalizzato e connesso sempre di più è ancor più accelerato. Quindi, se questi rischi prima andavano considerati subito dopo l’inizio dello sviluppo di un’idea di business, adesso devono essere inseriti come primo problema da risolvere.

Ci sono esempi macro ed esempi micro di “copiature” e “appropriazioni”, e ciò che devi sapere è che è tutto (con certi limiti) lecito sin quando non depositi il tuo brevetto.

Nel caso dei business internazionali, ci sono esempi di marchi molto conosciuti che provengono da idee originariamente non sviluppate dai “founder”.

Allo stesso tempo, anche a livello di tutela di piccole opere artistiche o piccole invenzioni la letteratura è piena di situazioni del genere.

Qualsiasi sia l’idea alla base della tua startup quindi, un modo per partire col piede giusto è quello di capire come depositare un brevetto e garantirsi le tutele necessarie per dormire sonni tranquilli ed evitare di perdere completamente il controllo sulla propria idea.

Sul tema del “come proteggere la tua idea” con un brevetto puoi leggere anche questa breve guida.

 Che cos’è un brevetto

Il brevetto è ciò che ti permette di avere potere contrattuale e far sì che possano partecipare all’impresa soltanto le persone o soggetti giuridici che vuoi includere.

Proprio per questo in The Startup Canvas, una guida operativa al passo coi tempi per strutturare una startup di successo, abbiamo dedicato un quadrante specifico sulla proprietà intellettuale che si declina in: domini, marchi, brevetti, design e diritti d’autore.

Seguendo quanto riportato sul Canvas, puoi quindi muovere i tuoi passi per proteggere la tua idea.

Come depositare un brevetto per un’idea di business

È arrivato il momento di capire come depositare un brevetto all’atto pratico. E il primo passo è capire di cosa hai bisogno. In che senso?

È bene prima conoscere il tipo di brevetto necessario per la protezione della tua idea.

Infatti i brevetti differiscono in:

  • Invenzioni che hanno come fine la risoluzione di un problema tecnico
  • Modelli di utilità che ottimizzano l’uso di macchine o utensili
  • Modelli ornamentali per abbellire prodotti.

Detto questo il passo da compiere è quello di recarsi per la registrazione presso le Camere di commercio e Uibm (ufficio italiano brevetti e marchi) a Roma.

Così facendo sarà anche possibile registrare il brevetto a livello internazionale, con i seguenti costi di registrazione:

  • 30 euro in marche da bollo
  • 45 per diritti di segreteria
  • Da 120 a 600 euro per i diritti di deposito
  • 50 euro da inviare telematicamente
  • Da 150 euro per la registrazione del marchio

Questa sintesi è da considerarsi al netto di un procedimento lungo e complesso che è preferibile affrontare sotto la guida di un esperto.

A livello di tempistiche, infatti, devi considerare che a seguito del deposito del brevetto, intercorrono circa 9 mesi per l’approvazione.

Inoltre, una volta depositata la domanda, hai a disposizione un anno per il deposito dell’idea anche in altri paesi.

Requisiti per la registrazione di un brevetto

La registrazione di un brevetto passa attraverso la presenza di alcuni requisiti.

Un’invenzione è brevettabile se è nuova, è dotata di originalità (salto inventivo) ed è industriabile, ovvero riproducibile in serie.

Una volta quindi compreso se c’è la possibilità di registrare la tua idea, potrai proseguire l’iter.

Ricorda che puoi anche proteggere proprietà intellettuali come il dominio di un sito (e il brand collegato) e l’app che stai usando per proporre i servizi della tua startup. Scopri qui come nel dettaglio.

I casi, invece, in cui la brevettazione non è possibile riguardano invece:

  • le scoperte, le teorie scientifiche e i metodi matematici
  • i piani, i principi ed i metodi per attività intellettuali, per gioco o per attività commerciale e i programmi di elaboratore
  • le presentazioni di informazioni

Queste fattispecie non sono brevettabili in quanto rappresentano concetti astratti privi di carattere tecnico

Infine, non sono brevettabili le seguenti invenzioni:

  • le invenzioni contrarie all’ordine pubblico ed al buon costume
  • le varietà vegetali e le razze animali, ed i procedimenti essenzialmente biologici di produzione di animali o vegetali
  • i metodi per il trattamento chirurgico o terapeutico ed i metodi di diagnosi applicati al corpo umano o animale; questa esclusione non si applica ai prodotti, ed in particolare alle sostanze e composizioni come i farmaci, impiegati in questi metodi.

 Come depositare un brevetto, la procedura corretta

I cavilli della proprietà intellettuale sono molteplici e comprendere come depositare un brevetto non basta a far sì che la tua idea sia protetta.

Bisogna passare all’azione in modo ordinato e senza commettere errori.

Che la tua startup abbia un brand da proteggere a livello di app o sito internet, o tu voglia registrare la tua idea di business originale, rivolgersi ad esperti del settore è sicuramente il passo giusto da compiere.

Infatti, avrai sicuramente notato che proteggere la tua idea richiede un percorso attento e scelte precise.

Se vuoi saperne di più quindi su come depositare un brevetto o quale tipo di tutela scegliere per la tua idea, non esitare a contattarci e

metodo design thinking

Metodo Design Thinking: applicazioni ed esempi

Il metodo Design Thinking viene spesso immaginato come una sorta di proprietà esclusiva dei professionisti del design. In realtà, essendo un insieme di processi cognitivi, può essere adottato negli ambiti più diversi, dall’arte alla musica, fino al business. 

Il valore fondante del Design Thinking è perciò la sua capacità intrinseca di risolvere problemi umani in maniera creativa ed innovativa, che si parli di un’azienda, di un prodotto o persino di vita personale. 

Non deve sorprendere infatti che alcuni tra i brand più famosi al mondo – da Apple a Google – hanno rapidamente adottato i processi del metodo Design Thinking, che oggi vengono insegnati a milioni di studenti a livello universitario, in tutto il mondo.

Cos’è il metodo Design Thinking?

Il metodo Design Thinking è dunque quel processo interattivo in cui si prova a comprendere l’utente, ovvero chi utilizzerà un determinato prodotto, bene o servizio. È in pratica una sfida: tentare di identificare quelle particolari strategie o soluzioni alternative che potrebbero non essere immediatamente evidenti con un livello iniziale di comprensione. 

Il metodo Design Thinking è un approccio basato sul trovare una soluzione diversa per risolvere i problemi, ed è quindi un modo di pensare, di lavorare. 

Inoltre, aiuta a sviluppare una profonda empatia con l’utente target – che si tratti di un consumatore di bibite gassate o l’abbonato ad una piattaforma di streaming – perché porta a mettere in discussione i presupposti e sperimentare in maniera continua. Schizzi, prototipi, test.

Le fasi del metodo Design Thinking

Oggi sono moltissime le varianti nel processo di Design Thinking, ma tutte hanno in genere un numero di fasi che varia da tre a sette

Tutte le varianti del metodo Design Thinking incarnano gli stessi principi di base, che furono descritti per la prima volta dal premio Nobel Herbert Simon in The Sciences of the Artificial (1969). 

Secondo d.school, il modello in cinque fasi proposto dall’Hasso-Plattner Institute of Design a Stanford – che attualmente è in prima linea nel mondo per l’insegnamento del Design Thinking – gli step da considerare sono:

  • Entrare in empatia con gli utenti target, quindi immaginare come pensano e cosa vogliono
  • Definire le esigenze degli stessi utenti, il loro problema
  • Ideare, ovvero pensare a soluzioni innovative anche partendo da ipotesi
  • Prototipare per iniziare a creare soluzioni
  • Testare le soluzioni prototipate

È importante notare che le cinque fasi non sono necessariamente sequenziali. Non devono seguire alcun ordine specifico e spesso possono verificarsi in parallelo e ripetersi in modo iterativo.

Applicazioni del metodo Design Thinking

Il Design Thinking può trovare applicazione in una varietà di professioni, dallo sport al business, perché è a metà strada tra il pensiero analitico e quello intuitivo, quindi tra il ragionamento deduttivo e quello completamente libero da ogni tipo di struttura cognitiva. 

Passiamo in rassegna alcuni ambiti di applicazione:

Business

Il metodo Design Thinking può aiutare le aziende ad ottimizzare il processo di creazione di un prodotto o di una campagna marketing. Tutti questi processi richiedono un’attenzione a livello aziendale del cliente, che è ovviamente il target finale. 

Si pensi ad esempio al nuovo packaging di un prodotto di massa o una nuova UX per una piattaforma di streaming che consiglia cosa vedere, prevedendo in gusti sulla base dello storico.

Information Technology

Il settore IT produce generalmente molti prodotti che richiedono diverse prove. I professionisti IT devono inoltre studiare a fondo i processi che portano allo sviluppo di prodotti o tecnologie, per questo devono svolgere frequenti brainstorming su possibili idee per risolvere i problemi degli utenti. Qui entra in gioco il metodo Design Thinking, che trova nell’Information Technology un’importante ambito di applicazione.

Formazione

Il settore della formazione può garantire forse il miglior utilizzo del metodo Design Thinking, ad esempio raccogliendo i feedback da parte di studenti e corsisti sulle proprie esigenze, gli obiettivi e le sfide che devono affrontare in una classe o corso. 

Lavorando sul loro feedback, i professionisti della formazione possono in sostanza trovare soluzioni nuove per risolvere proprio le sfide affrontate dagli studenti. 

Questo è ovviamente valido anche in ambito lavorativo, lì dove i responsabili delle risorse umane devono trovare nuove soluzioni per stimolare i dipendenti e spingerli sempre a dare il massimo con la massima gratificazione. In sostanza, gestire un team è avere un approccio di Design Thinking.

 

Metodo Design Thinking, alcuni esempi celebri

Airbnb

Sul sito First Round Review è stato pubblicato un articolo intitolato “Come il Design Thinking ha trasformato Airbnb da una startup in caduta ad un business miliardario”. Racconta di come la oggi celebre piattaforma degli affitti brevi nel 2009 non se la passava affatto bene, con revenues che non superavano i 200 $ a settimana.

Seduti ad un tavolo di lavoro presso l’acceleratore Y Combinator a San Francisco, i founder di Airbnb notano un dettaglio: le foto delle stanze o case pubblicate dai loro host sono orribili, amatoriali e non invogliano per niente i guest che dovranno pagare per soggiornarvi. 

Dopo una idea, peraltro non supportata da alcun dato, i founder di Airbnb decidono di fare una prova, soggiornando presso una casa di New York e sostituendo le vecchie foto di quell’appartamento con delle nuove, in altissima risoluzione. Risultato? Le revenues passano da 200 a 400 $ a settimana. 

È una rivoluzione copernicana, perché Airbnb ha finora adottato solo ed esclusivamente soluzioni in grado di scalare, ma questa prova di New York non può essere scalabile. Ma è decisiva, anche perché i founder hanno intercettato in maniera empatica un problema dei loro utenti: chi pagherebbe per delle case che hanno foto così brutte?

Uber Eats

Sul sito Medium appare un altro articolo intitolato “Come applichiamo il design nel team di Uber Eats” che racconta l’applicazione del metodo Design Thinking nella squadra della celebre piattaforma di food delivery. Operando in oltre 80 città del mondo, Uber Eats non può ignorare le logiche più comuni legate al consumo di cibo in delivery, in particolare tramite i dispositivi mobile. 

La sfida più importante è ovviamente legata al fatto che ogni nazione ha delle sue specifiche abitudini culinarie, oltre che le sue abitudini e i suoi ritmi di lavoro e di vita sociale che sono alla base del consumo in delivery. 

La trovata più strategica del team di Uber Eats è il cosiddetto The Walkabout Program: in sostanza, ogni trimestre un gruppo di designers si reca presso una città specifica, per una vera e propria full-immersion nella vita e nel tessuto sociale. 

È proprio la prima fase (o livello) dell’approccio al Design Thinking, ovvero cercare l’empatia con l’utenza target per capire come si muove, cosa vuole, come vive l’esperienza con il prodotto centrale, il cibo.

Netflix

Chi non conosce oggi la piattaforma di streaming fondata da Reed Hastings nel lontano 1997, quando era un’azienda della Silicon Valley focalizzata sulla missione di portare il cinema direttamente alla porta di casa tramite email. 

Nel 2001, Hastings ha speso oltre 10 milioni di dollari in ricerca sullo streaming, con dei test applicati direttamente sugli abbonati al servizio di DVD delivery. Dopo circa 10 anni di sperimentazioni continue sugli stessi clienti, Netflix ha iniziato a commercializzare la sua piattaforma alla metà del prezzo dei vecchi abbonamenti ai DVD, cavalcando l’esplosione di Internet e delle connessioni ad alta velocità. 

In particolare, Netflix ha lavorato sulle esigenze di una iniziale nicchia di utenti che chiedevano contenuti più “spregiudicati”, offrendo loro serie TV come Black Mirror.

Da sempre attenta alle richieste del suo target, l’oggi colosso dello streaming video può contare su una User Experience ricca di funzioni aggiuntive molto amate, proprio avendo lavorato su principi basilari del Design Thinking come l’empatia con i consumatori e la continua sperimentazione.

Pensi anche tu che questo metodo potrebbe essere molto utile per tua startup?