In questo articolo ci concentriamo sul cross-selling. Parleremo del suo significato, di quando si rende utile, dei suoi vantaggi, ma anche dei suoi svantaggi. Infine, ti forniremo alcuni consigli concreti per chiarire meglio i concetti.
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Buyers persona b2b e b2c: esempi, template e quante svilupparne
Le buyers persona non possono che essere al centro delle strategie di una start up o di qualsiasi progetto di marketing.
È grazie alla loro definizione e sviluppo che è possibile, infatti, avere un’idea dei clienti ideali a cui riferirsi. In questo articolo parleremo, in particolare, delle buyers personas b2b e b2c. Forniremo esempi concreti e template.
Buyers persona b2b e b2c: perché definirle?
È possibile definire le buyers personas come degli archetipi, tipi ideali del tuo cliente. Probabilmente non esisterà mai una descrizione che aderisca in maniera completa alla figura di un buyer, ma allora perché questo strumento è così importante?
Definire le buyers persona aiuta a capire il proprio target e, di conseguenza, calibrare al meglio le proprie strategie di vendita. A giovarne, in particolare, è il marketing.
Sviluppare le buyers persona significa, ad esempio, individuare i touchpoint in cui trovare il proprio pubblico: Simone, 23enne appassionato di musica indie trascorrerà del tempo su Instagram e Tik Tok, è più probabile, invece, che la 55enne Maria, casalinga, abbia Facebook come social preferito.
Puoi approfondire l’argomento leggendo, buyers personas: cosa sono, come definirle e gli aspetti essenziali.
Esempi di buyers persona b2b e b2c
Le dinamiche appena indicate valgono sia in ambito b2b che b2c. Ora ti daremo un esempio di buyers persona b2b (che si rivolge ad aziende) e un esempio di buyers persona b2c (che si rivolge al consumatore finale).
Buyers persona b2b esempio
Quando si parla di buyers persona sembra quasi naturale riferirsi, tout court, alle aziende. Ma non bisogna mai dimenticare che dietro aziende, organizzazioni, enti etc. ci sono donne e uomini, quindi ci sono sempre persone come decision maker.
Ed è a loro che bisogna guardare. Ecco un esempio.
- Nome, età e impiego: Francesco Succo, 59 anni, è il Ceo di Succo+, energy drink con vero succo di frutta.
- Bisogni e paure: vuole aprirsi alla generazione Z. Sa quanto i più giovani siano particolarmente sensibili al dibattito ambientalista. Per questo, vuole progettare un packaging ecosostenibile. Teme la mutazione delle condizioni del mercato e delle abitudini di acquisto, soprattutto da parte delle nuovissime generazioni.
- Status: sposato con due figli
- Istruzione: Laurea in Economia, Master in Business Administration
- Hobby: ex pilota amatoriale, è appassionato di automobilismo. Il suo sogno è portare il brand Succo+ a diventare main sponsor di Formula E (gare di automobilismo aperte esclusivamente a vetture elettriche)
- Touchpoint: LinkedIn, giornali di settore
- Rapporti con i fornitori: preferisce prendere accordi di persona, piuttosto che utilizzare strumenti digitali
- Azienda: 200 dipendenti, 130 milioni di Euro di fatturato annuo. Settore: bevande
- Quali metriche utilizza per giudicare il suo lavoro: soddisfazione del cliente, incremento del fatturato
- Obiettivi: vincere le sfide imposte da nuove abitudini di acquisto, ambiente, cambiamento del mercato
Buyers persona b2c, esempio
Sia per la costruzione delle buyers persona b2b che b2c vale un consiglio: sfruttare i social network per definire i profili, ovvero fare un lavoro di etnografia digitale (un’etnografia adattata alla complessità del mondo sociale contemporaneo, per usare le parole dell’antropologo Robert Kozinets).
In pratica si tratta di osservare il comportamento degli individui quando sono on line.
Guardiamo ora un esempio di buyers persona b2c:
- Nome ed età: Adriana 23 anni
- Impiego: è in procinto di laurearsi in scienze motorie
- Status: single
- Cosa teme: guarda al futuro, forse anche troppo. Non per niente, nonostante sia giovanissima, teme che il tempo scalfisca la bellezza del suo fisico. Ex pallavolista, è appassionata di fitness, ma attualmente non ha tempo per allenarsi
- Bisogni: allenarsi in maniera efficace anche a casa, magari con l’aiuto e il supporto di un personal trainer virtuale
- Touchpoint: è possibile incontrarla su TikTok e Instagram, dove è presente con account anche piuttosto seguiti in cui di tanto in tanto dispensa consigli su sport e corretta alimentazione.
- Capacità di spesa: medio bassa
Buyer personas b2b e b2c: quanti profili sviluppare?
Nel caso della buyer personas b2b abbiamo immaginato che a descriverla fosse un’azienda fornitrice di packaging a zero impatto ambientale. Nel secondo caso, ci siamo calati in un’app per fitness a casa. Negli esempi abbiamo portato a sintesi le buyer personas, che potrebbero recare anche altre voci, ad esempio:
- Priorità: in che modo le buyer personas vedono il mondo?
- Motivazioni di successo ( ad esempio, voglio acquistare l’app perché mi consente di rimanere in forma anche se non ho tantissimo tempo per allenarmi)
- Barriere: quale difficoltà incontrano nell’acquisto?
- Processo di acquisto e criteri di decisione
Ma quante buyer personas sviluppare? Non esiste un numero ideale.
Di norma, comunque è meglio stabilirne fra le 3 alle 5 al massimo se si è un brand che una piccola nicchia di mercato, ma per grandi marchi potrebbero essere necessarie più buyer personas.
Il consiglio è sempre quello di ridurre piuttosto che aumentare, individuando le principali e partendo a quelle che sicuramente sono le vostre ideali per ad esempio capacità di spesa.
Template
Nello sviluppo delle buyer personas ti sarà utile il nostro template. Puoi scaricare da qui gratuitamente il template sulle buyer personas.
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Buyers personas: cosa sono, come definirle e gli aspetti essenziali
Digital PR cosa sono e come sfruttarle per la propria startup
Per scoprire le Digital PR cosa sono è fondamentale partire da un concetto semplice: anche l’idea più vincente al mondo ha bisogno di essere conosciuta.
Perché? Pensa alla tua startup come ai Beatles. Sarebbero stati il fenomeno musicale mondiale e storico che leggiamo sui libri se non avessero pubblicato e promosso i loro brani?
Il punto è proprio questo, come nel mondo pre-digital era fondamentale presidiare i mass media dell’epoca (radio, TV e soprattutto giornali) adesso è fondamentale essere presenti su tutti i canali mediatici digitali esistenti.
Quali scegliere e come attuare la strategia è compito del Digital Marketer, e il contenuto è in gran parte (come una volta) rappresentato da parti scritte.
Per capire le Digital PR cosa sono e perché è fondamentale sfruttarle per portare la tua startup al successo, scendiamo adesso nel dettaglio.
Digital PR cosa sono e come farle
Le Digital PR cosa sono se non un processo di comunicazione strategica che costruisce relazioni reciprocamente vantaggiose tra le aziende e il loro audience di riferimento?
Attraverso questa pratica di Digital Marketing (ovvero la componente del marketing che sfrutta internet e le tecnologie online) si analizza il mercato, si elabora una strategia e si dà il via a un’intensa e continuativa campagna promozionale.
Le digital PR si compongono di numerose attività. Ad esempio, si basano non solo su semplici campagne pubblicitarie pay per click, ma anche sul coinvolgimento di persone fisiche come blogger, giornalisti e influencers.
In pratica se ti chiedi le Digital PR cosa sono, puoi risponderti dicendo che sono semplicemente una forma evoluta di PR e promozione. Invece, di puntare sulle sole pubblicazioni cartacee, le Digital PR si concentrano sulle pubblicazioni online. Il tutto aumentando la brand awareness presso il target di persone potenzialmente interessate al tuo business.
Ma le Digital PR cosa sono in pratica?
Ecco le attività principali di Digital PR all’interno di una digital strategy per startup:
- pubblicazione di articoli e comunicati stampa
- collaborazione con blogger e influencer
- cura dei contatti con giornalisti e scrittura di contenuti per assicurarsi i contatti della stampa
- uso dei social media con la creazione di post per ottenere visibilità e costruire la brand awareness, infondendo così fiducia nei potenziali clienti o investitori
Su quest’ultimo punto è importante sottolineare come oltre a migliorare la brand awareness, le digital PR aumentino anche la web reputation. Infatti, più persone vedranno il tuo logo o marchio presente online e ben recensito, più avrai possibilità di espandere il tuo business!
Digital PR, i vantaggi di questa attività di marketing
Le Digital PR cosa sono a livello di vantaggi?
I plus apportati all’attività della tua startup dalle Digital PR sono molteplici.
In primis, troviamo, come accennato, la costruzione della brand awareness e della fiducia di clienti ed investitori nel brand.
Un team di Digital PR si assicura infatti che i clienti o investitori potenziali vedano cose positive quando digitano il nome dell’azienda in un motore di ricerca. La creazione di contenuti attrattivi combinata alla presenza di recensioni positive e autentiche gioverà all’immagine del tuo brand nel tempo.
Inoltre, la pubblicazione di articoli utili e di alta qualità farà capire che la tua startup è autorevole; sensazione fortificata dai link ai tuoi prodotti o servizi che otterrai da parte di altrettanto autorevoli influencers.
Un altro vantaggio è indubbiamente il miglioramento del posizionamento della tua startup sul web. Questo miglioramento SEO non avviene tramite gli annunci a pagamento, ma grazie alle pubblicazioni riguardanti la tua attività sia on site che off site.
In particolare modo, l’ottenimento di link al tuo sito web (backlink) spingerà in alto la tua attività nei risultati organici dei motori di ricerca come Google.
Più alto è il posizionamento SEO, più visite avrà la tua pagina web, aumentando così la platea di possibili clienti o persone interessate al tuo business.
Digital PR, cosa sono i lead e come si generano
Infine, anche come diretta conseguenza di tutte queste attività di Digital PR, vi è la generazione di lead. Il lead, tradotto come “contatto”, si riferisce a un individuo o azienda che ha mostrato interesse per la tua attività lasciandoti informazioni di contatto come indirizzo e-mail, numero di telefono e WhatsApp.
Grazie alla targetizzazione delle attività di Digital PR, infatti, potrai entrare in contatto con un pubblico mirato, rilevante e interessato al tuo business. Più persone vedranno i tuoi contenuti, anche tramite rimando da siti esterni, recensioni sulla stampa online dedicata e post d’influencer, più contatti saranno generati!
Questo processo si chiama lead generation e rappresenta tutto quanto detto: attrazione di visitatori, conversione delle visite in contatti prima e in vendite poi.
Una campagna di Digital PR per raggiungere un ROI (ritorno economico dall’investimento in queste attività) dovrebbe generare lead, e i contenuti di qualità sul tuo sito devono incanalare lead attraverso un funnel (processo con il quale i visitatori vengono traghettati verso l’acquisto di qualcosa).
Al termine del funnel potrai ottenere ciò che desideri, ovvero la conversione. Nel caso della tua startup questo processo può rivelarsi utile sia per avere più clienti che per raggiungere investitori e finanziatori interessati alla tua azienda.
Digital PR cosa sono | Ottieni la visibilità necessaria per la tua startup
Dopo aver visto le Digital PR cosa sono e perché possono dare una svolta al business rappresentato dalla tua startup, è necessario passare dalle parole ai fatti.
Attraverso un servizio di ufficio stampa completo e personalizzato in base al tuo settore puoi infatti raggiungere tutti gli obiettivi di una campagna di Digital PR.
Come farlo? Rivolgiti ad esperti come quelli di Grownnectia.
Grazie ad un servizio specifico e personalizzato puoi così aumentare l’autorevolezza della tua startup davanti a potenziali clienti ed investitori.
Comunica la tua idea di business, la tua unique selling proposition e i tuoi risultati alla stampa ottenendo tutta la visibilità necessaria.
Il team di Grownnectia, in partnership con MB Management di Marco Bacini, può seguirti in tutto l’iter con un servizio di ufficio stampa dedicato.
Vuoi saperne di più su come raggiungere i tuoi obiettivi di crescita grazie alle digital PR?
Ufficio stampa e Digital PR: come costruire una strategia efficace
Creare una strategia di comunicazione efficace attraverso dei servizi di ufficio stampa e digital PR è fondamentale per ogni startup che desidera farsi conoscere.
Il rischio di passare inosservati sotto gli occhi di possibili clienti ed investitori è dietro l’angolo, in un mondo che si muove sempre più veloce e in cui siamo letteralmente “seguiti” dalla pubblicità.
Per evitare di vanificare il proprio duro lavoro, ogni startupper dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di sfruttare la visibilità offerta da canali autorevoli, per raggiungere facilmente il proprio target.
Ma, proprio per massimizzare le opportunità e valorizzare il proprio brand, è importante costruire la notizia da divulgare e scegliere accuratamente testate giornalistiche, magazine e riviste di settore da contattare.
Ecco come fare PR per far conoscere la tua startup.
Continua a leggere il nostro approfondimento per scoprire come una strategia di ufficio stampa e digital PR può diventare un vero e proprio asso nella manica per una startup.
Ufficio stampa e Digital PR per startup: a cosa servono?
Per prima cosa, chiariamo che cosa si intende quando parliamo di servizi di ufficio stampa e digital PR.
L’Ufficio stampa si occupa di strutturare e gestire i flussi di comunicazione tra l’interno e l’esterno dell’azienda.
Le Pubbliche Relazioni (PR) non sono altro che un modo organizzato di tenere i contatti, divulgare notizie e fare marketing tramite una rete di soggetti esterni all’azienda.
I principali soggetti di cui parliamo sono testate giornalistiche, magazine di settore e riviste specializzate che sono accomunate da una caratteristica: i lettori devono essere persone in target per l’azienda.
In base alla fase di sviluppo in cui si trova la startup e ai propri obiettivi, il target potrebbe essere semplicemente il cliente finale a cui si vuole presentare e vendere il proprio prodotto o servizio. Oppure, si può sfruttare l’attività di PR per rivolgersi a potenziali investitori o, ancora, per trovare nuove partnership.
Ecco perché fare PR o digital PR non è così semplice ed immediato come potrebbe sembrare.
Dietro ad ogni comunicato stampa o notizia che esce sui giornali c’è un importante lavoro di analisi, studio delle possibilità e realizzazione di una strategia che poi dovrà essere eseguita e portare a dei risultati.
Un punto fondamentale in questo processo riguarda la “costruzione” della notizia. Un comunicato stampa, per essere pubblicato, deve contenere una notizia, deve esprimere qualcosa di davvero interessante, qualcosa che sia indiscutibilmente una novità.
Dai un’occhiata al nostro approfondimento su come si scrive un comunicato stampa per startup, per comprendere quali meccanismi stanno alla base di una notizia costruita ad hoc.
Come strutturare una strategia efficace con un servizio di Ufficio stampa
L’attività di ufficio stampa e digital PR non sempre può essere svolta internamente al team di una startup. In genere, infatti, non si ha tempo o risorse da dedicare allo sviluppo di una strategia integrata tra vari canali.
Ecco perché affidarsi a degli esperti in grado di fornire un servizio di PR cucito su misura per i propri obiettivi ed esigenze può farti risparmiare molto tempo e raggiungere più rapidamente dei risultati.
Il team di Grownnectia, in partnership con MB Management di Marco Bacini, può seguirti in tutto l’iter con un servizio di ufficio stampa e digital PR tarato sulla tua idea di business.
Dopo una prima consulenza incentrata sulla costruzione del messaggio da divulgare, si può passare alla fase di analisi e valutazione dei migliori veicoli per la diffusione del comunicato stampa o dell’articolo redazionale.
In ultimo, ma non per importanza, il team che ti seguirà si dedicherà anche ad integrare la strategia di PR con attività di marketing mirate, anche attraverso i Social Network.
Se vorrai, potrai richiedere supporto anche per l’organizzazione di conferenze stampa.
In base alle tue necessità ed obiettivi, il team di MB Management, esperto in imprenditoria e comunicazione, valuterà il veicolo migliore per la diffusione della tua notizia.
Inoltre, potrai approfittare del Bonus Pubblicità! Un credito d’imposta al 50% sull’imponibile dell’intero investimento, per cui le spese ammissibili sono relative all’acquisto di spazi pubblicitari su tutti i magazine stampati, digitali e siti internet registrati come testate giornalistiche.
Non sei sicuro che un servizio di ufficio stampa e digital PR faccia al caso tuo?
Chiedi il consiglio degli esperti di Grownnectia per valutare l’efficacia di una campagna di comunicazione per lo stage in cui si trova la tua startup e il settore in cui ti muovi.
Consulente SEO per startup: aumenta la visibilità e il posizionamento online
Rivolgersi ad un consulente SEO è, per le startup, il primo passo per sfidare e battere la concorrenza, ma anche per farsi trovare online dai propri clienti.
Richiedere questo tipo di servizio consente di risparmiare tempo e denaro nella costruzione di un sito web già pronto per scalare la Serp.
Infatti, realizzare un sito web ottimizzato significa creare una struttura delle pagine facilmente leggibile per l’algoritmo dei motori di ricerca. Allo stesso tempo, consente di identificare fin da subito l’argomento o addirittura la keyword con la quale deve posizionarsi.
La SEO può fare la differenza! Quindi, continua a leggere per capire come e perché prenderti cura del tuo sito web attraverso una consulenza SEO.
Consulente SEO: perché una startup ne ha bisogno
Richiedere il supporto di un consulente SEO ancor prima di mettere mano allo sviluppo delle varie pagine consente di analizzare a fondo l’operato dei competitor per scoprire i loro punti di forza e di debolezza.
Sulla base di questa analisi, si può migliorare l’esperienza utente e avere un vantaggio rispetto alla concorrenza.
Utilizzare questo servizio è fondamentale per evitare di creare un sito web disorganizzato e confusionario e di dover effettuare profonde modifiche quando sarà già online.
Se vuoi partire con il piede giusto, affidati a degli esperti del settore. Il team di Grownnectia può seguirti e supportarti creando una strategia di marketing completa, che ti consenta di raggiungere in fretta i tuoi obiettivi di business.
Dai un’occhiata al servizio di Marketing, Crescita e Traction.
Cosa analizza un consulente SEO per startup
Un consulente SEO per startup ha bisogno, come prima cosa, di studiare la tua idea di business e di analizzare il need, cioè il bisogno che la startup va a risolvere.
Sulla base di questo, procede con lo studio di una serie di aspetti utili per lavorare sui contenuti del tuo sito web e sulla sua struttura:
- Analisi dei competitor, della struttura dei loro siti web e individuazione delle lacune, da sfruttare a proprio vantaggio durante la costruzione del sito web. Se, ad esempio, si riscontra che un sito di un competitor non è posizionato per una keyword determinante per il settore, allora si deve creare una pagina dedicata a quell’argomento sulla propria piattaforma.
- Analisi delle parole chiave più rilevanti per il settore. È necessario individuare quelle più adatte per l’indicizzazione e posizionamento delle pagine web. Possono essere relative a servizi o prodotti (le cosiddette keyword transazionali), oppure di tipo informativo, per scrivere e pubblicare dei blog post. Ecco come scrivere un articolo SEO oriented.
- Creazione di un piano editoriale. Consentirà un incremento del traffico web intercettando gli utenti che digitano query relative al settore di riferimento della startup.
- SEO Audit. Non è altro che un’analisi dello stato di salute del sito. Si può eseguire nel momento in cui il sito va online, per correggere subito eventuali problematiche che influenzano negativamente l’indicizzazione.
- Sviluppo di una strategia SEO. Per far sì che tutti i nuovi contenuti che andranno a popolare il sito si inseriscano perfettamente in un contesto armonico, senza cozzare tra di loro, ma anzi dandosi forza l’un l’altro.
- Strategia SEO on-page, tramite l’utilizzo di metadati, anchor text e link building interna strategica.
- Strategia SEO off-page, ideando una link building esterna al proprio sito web in grado di portare valore alle proprie pagine e al proprio dominio.
SEO per le startup che rispondo ad un bisogno latente
Molti startupper si chiedono come possono realizzare un piano editoriale con keyword relative al loro prodotto o servizio, se si tratta di qualcosa di totalmente nuovo e innovativo.
Quando una startup risponde ad un bisogno latente ed inespresso, si può comunque lavorare tramite il blog e la SEO!
In questo caso, però, è indispensabile utilizzare keyword di settore per cui esiste un consistente volume di traffico. In questo modo, è possibile intercettare l’utente, per poi presentare il proprio servizio all’interno del corpo del testo.
Chi va, quindi, a ricercare informazioni su argomenti affini, troverà una risposta alla propria domanda. Allo stesso tempo, scoprirà dell’esistenza di qualcosa di nuovo e si renderà conto di avere un bisogno non soddisfatto.
Un consulente SEO può aiutarti moltissimo in questa fase, dandoti un indirizzo e fungendo da guida in un ambito sempre più complesso e dinamico come quello del posizionamento sui motori di ricerca.
Se stai per iniziare a lavorare sul tuo sito web o vuoi ottimizzarlo per scalare la Serp, richiedi l’aiuto dei consulenti di Grownnectia, che potranno analizzare il tuo sito web e fornirti una SEO Audit.
Oltre a seguirti nella correzione degli errori e nello sviluppo di un piano editoriale funzionale, potranno anche farti formazione sul SEO copywriting e spiegarti come migliorare le pagine e gli articoli che hai già messo online per ottimizzarle e posizionarle al meglio sulla SERP.
Prenditi cura dello stato di salute del tuo sito web e ottimizzalo, richiedendo subito una consulenza SEO.
Consulenza SEO: quando serve e quando no
La questione è nota, la SEO (Search Engine Optimization) è imprescindibile per ogni attività con un sito web, una consulenza SEO potrebbe però rivelarti qualcosa di sorprendente.
Con il termine SEO si intende l’insieme di attività on-site e off-site volte a far apparire un sito in alto nelle ricerche dei motori di ricerca.
Alla ricerca di una parola chiave su Google, consegue una lista di risultati (SERP), che mostra le pagine più pertinenti in base alla ricerca effettuata.
Ma esistono situazioni in cui non è indicato fare SEO?
La risposta sorprendente è SI, la SEO è importante, fondamentale nel mondo del commercio digitale e per chiunque abbia una presenza web, ma non è per tutti!
Se ti stai chiedendo se è il caso della tua impresa o startup, i paragrafi seguenti ti chiariranno le idee, grazie a due esempi concreti.
Consulenza SEO | perché la SEO è importante?
Considerato che un motore di ricerca come Google smista circa 40mila query al secondo, appare quasi superfluo spiegare, all’interno di una consulenza SEO, l’importanza dell’ottimizzazione per i motori di ricerca.
I fattori che contribuiscono al buon posizionamento di un sito sono molteplici e sarebbe difficile elencarli tutti. Ciò che il consulente in digital marketing deve spiegarti durante una consulenza SEO, è quali contenuti e quali azioni possono fare al caso tuo.
Soltanto così, con una strategia studiata e mirata è possibile raggiungere gli obiettivi prestabiliti grazie alla creazione e l’ottimizzazione di contenuti efficaci.
Una presenza web senza SEO è nella maggior parti dei casi inutile.
Il posizionamento in alto nella SERP in maniera organica permette infatti di avere un flusso di traffico di utenti costante nel tempo che porta ad aumentare le conversioni.
Che la tua attività sia un business locale o che tu sia un imprenditore intenzionato a internazionalizzare la tua azienda, la SEO è un alleato fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi.
La consulenza SEO è quindi il punto di partenza per mettere in atto le azioni che nel tempo ti faranno risultare visibile, autorevole e cliccato sul web.
Consulenza SEO | Cos’è la SEO oggi?
La SEO è una materia magmatica, in continua evoluzione. La mera scrittura di articoli che contengano keywords ricercate dagli utenti non è più così importante come si può ancora pensare.
Durante una consulenza SEO è fondamentale ricordare all’impresa o alla startup che intende scalare il mercato come l’algoritmo sia cambiato.
Google è infatti sempre più interessato a contenuti utili, pertinenti, originali e che rispondano alle esigenze dell’utente.
La questione è molto interessante perché permette di adottare strategie di posizionamento naturali e basate sull’effettivo servizio/prodotto che viene offerto dalle aziende ai clienti.
Inoltre, i motori di ricerca stanno sempre più diventando “motori di risposta”. Il motore di ricerca intercetta sempre più domande vere e proprie, spesso composte da parole chiave a coda lunga.
Esempio: “Come fare un business plan per una startup?”
Grazie all’intelligenza artificiale, Google va a rispondere alla domanda estrapolando informazioni dai siti dove è riportata in modo simile o identico, mostrando il contenuto della risposta.
Ci sono inoltre molte altre novità per chi fa business, da spiegare accuratamente durante una consulenza SEO. Ad esempio, come ottenere la “posizione zero”, il featured snipped messo in risalto in cornice all’inizio della SERP.
La posizione zero è frutto di un posizionamento organico e non è un’inserzione a pagamento. Un motivo in più per studiare come ottenerla attraverso un efficace posizionamento sui motori di ricerca.
Consulenza SEO | Quando non serve la SEO?
Tuttavia, la SEO come dicevamo non è tutto, e durante una consulenza SEO potresti scoprire che proprio il tuo business può non beneficiarne affatto (SEO inutile) o farne temporaneamente a meno (SEO poco sensata). Se vuoi degli esempi che ti liberino da ogni dubbio, leggi quanto segue.
Durante una consulenza SEO per una startup è fondamentale capire se è il caso di puntare molto sul posizionamento, o se sono preferibili altre forme di marketing, come ad esempio il social media marketing.
Il caso più eclatante di SEO inutile è il lancio di un prodotto fisico nuovo, ancora non ricercato da nessuno. Attenzione, non si intende un servizio o un prodotto per il quale c’è richiesta, ma proprio qualcosa d’inedito, come un nuovo materiale per costruzioni. In tal caso i canali di promozione possono essere altri (campagne email marketing mirate ai professionisti del settore, campagne social) cercando d’intercettare l’audience di riferimento senza la SEO.
Un caso di SEO poco sensata invece lo si ha ogni qualvolta si è in presenza di un settore molto saturo a livello di mercato. In tal caso emergere e arrivare in prima pagina è impossibile agli inizi, e probabilmente molto difficoltoso, anche in seguito visto la sterminata quantità di contenuti simili.
Infatti, Google indicizza anche in base all’autorevolezza del sito e alla sua presenza in rete con contenuti freschi nel tempo. Quindi, se stai esordendo in un mercato saturo, andrà valutata durante la consulenza SEO la giusta strategia di marketing per entrare in contatto il più velocemente possibile con i tuoi clienti. La SEO, può essere un alleato più in là nel tempo, magari puntando su parole chiave a coda lunga meno “affollate”, ma non lo strumento ideale per lanciare il tuo business.
La SEO funziona se converte
Dopo tutto ricorda che…
la SEO ha solo senso se converte generando vendite! Una presenza online non produttiva non è utile al raggiungimento degli obiettivi
Se vuoi saperne di più su come posizionare il sito della tua attività sui motori di ricerca, o sei interessato a una consulenza SEO e a sviluppare la tua presenza digitale…