I canvas per startup forniscono la struttura del business model, comunicano in maniera diretta ed efficace i principi cardine intorno a cui ruota l’azienda, sono uno strumento indispensabile per ogni startup. In questo articolo ti forniamo un confronto fra due canvas per startup tra i più noti: Lean Canvas e The Startup Canvas.
Sommario
Lean Canvas
“Il business plan è un documento che gli investitori ti fanno scrivere. E che poi non leggono“.
Il problema che scorre lungo la frase dell’imprenditore americano Steve Blank e autore di Lean Startup fa bene intendere perché le aziende hanno avuto, hanno e avranno necessario bisogno dei Canvas. Uno dei più noti, il Business Model Canvas, ha avuto l’indubbio merito di andare a sostituire il business plan, documento su cui spesso gli imprenditori e i loro team perdevano (troppe) ore del loro tempo.
Tuttavia strumento indispensabile per accedere a fondi e finanziamenti.
Il Business Model Canvas, strumento a pagina unica a 9 blocchi facilmente leggibile ideato nel 2004 da Alexander Osterwalder, poteva però essere migliorato? Siamo nel febbraio 2012 quando Ash Maurya manda alle stampe il libro running lean, in cui teorizza il Lean Canvas.
Differenza tra BMC e Lean Canvas
Il Business Model Canvas è stato ideato pensando alle aziende già presenti sul mercato e alla risoluzione di un problema: oltre alla sintesi, offre uno strumento grazie al quale il business plan può essere facilmente aggiornato.
C’è un però. Prima del Lean Canvas le aziende non presenti sul mercato (aka startup) non riuscivano a compilare le 9 caselle del template (ovvero segmenti di clientela; proposta di valore; canali di vendita; relazioni con i clienti; ricavi; risorse chiave dell’azienda; attività chiave; partner chiave; struttura dei costi per risorse, attività e partner)
Lo strumento ideato da Ash Maurya sul modello creato da Eric Ries rappresenta una piccola rivoluzione del settore perché guarda alle startup attraverso una modifica delle voci dei 9 blocchi. Una novità semplice, quanto geniale. I 9 blocchi del template sono:
- Problemi e alternative esistenti: il blocco è stato creato in maniera tale da contenere da uno a tre problemi che il prodotto/servizio. Ci si concentra anche sulle soluzioni già presenti sul mercato
- Segmenti Clienti: l’accezione qui è diversa. Si parla infatti di early adopter. Ovvero: chi immagini siano i tuoi primi clienti?
- Proposta di valore: così come nel BMC, anche il modello Lean Canvas reca questa voce al centro. Perché un cliente dovrebbe acquistare proprio il tuo prodotto?
- Soluzioni: quali sono le soluzioni che la tua idea di business offre ai problemi individuati?
- Metriche: gli strumenti chiave utilizzati per misurare le prestazioni dell’azienda
- Canali: in che modo pensi di raggiungere i tuoi clienti? Mail, blog, spot tv possono essere alcune delle risposte
- Costi: i tuoi costi fissi e costi variabili
- Entrate: anche in questo caso devi considerare il prezzo a cui stai pensando di vendere il prodotto
- Vantaggio competitivo: hai un vantaggio rispetto ai competitor? Quale? Maurya ha sottolineato che all’inizio questa casella potrebbe essere lasciata vuota, ma senz’altro dovrai pensare a questo aspetto.
Nel caso tu abbia uno o più dubbi rispetto al riempimento di queste caselle, allora probabilmente un programma di incubazione startup è ciò che fa per te.
The Startup Canvas
The Startup Canvas è frutto di oltre 25 anni di esperienza nel settore ed è stato ideato da Massimo Ciaglia, CEO di Grownnectia e mentor per startup. Se il Lean Canvas ha segnato un passo importante per aver guardato per la prima volta alle specifiche esigenze degli startupper, The Startup Canvas è il primo template ideato e realizzato in ottica lean e che disegna un modello circolare, volto alla crescita continua.
Differenze tra The Startup Canvas e Lean Canvas
I bisogni delle startup di oggi sono diverse da quelle di qualche anno fa. Con questo presupposto, The Startup Canvas implementa il modello di Ries e Maurya integrando nuovi blocchi, come quelli afferenti alle strategie di Fund Raising, l’Intellectual Property, la Traction. Le caselle sono in totale 12, divise in tre sezioni: l’idea di business, la strategia, l’execution.
L’idea alla base è che non esista un modello di business, ma il Tuo modello di business.
The Startup Canvas, inoltre, si fonda su tre considerazioni:
- volente o nolente, una startup si determina in condizioni di incertezza. È un dato di fatto che bisogna accettare e a cui dare risposte
- tutt’oggi il tasso di fallimento delle startup è elevatissimo e si attesta tra l’80 e il 90%
- la parola d’ordine per una startup è Strategia. Non averla significa condannarsi alla quasi certezza del fallimento
Infine, è caratterizzato da:
- Approccio Lean: snellimento volto all’ottimizzazione dei risultati attraverso la minimizzazione degli sprechi e la massimizzazione dell’efficienza
- Verticalità: uno strumento pensato appositamento per le startup
- Template in 3 fasi: business/strategia/esecuzione
Cosa accomuna The Startup Canvas e Lean Canvas
Entrambi i framework guardano alle startup, incoraggiano un approccio strategico, invitando gli imprenditori ad avere una prospettiva di ampio respiro. Si tratta per questo di due strumenti preziosi.
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