In un momento come questo, in cui assistiamo alla chiusura di negozi fisici in favore di un commercio esclusivamente online, il marketing di prossimità può rappresentare una soluzione.
Rispondere tempestivamente ai bisogni degli utenti o premiare con coupon e sconti coloro che si recano fisicamente in un negozio, può rappresentare una strategia vincente per il business di molte aziende italiane.
Ecco qualche esempio di applicazione del proximity marketing e una panoramica della situazione attuale italiana.
Sommario
Cos’è il marketing di prossimità o proximity marketing
Il marketing di prossimità è un ramo del digital marketing. Si tratta di uno dei diversi metodi a disposizione delle aziende, per creare una User Experience il più possibile personalizzata.
Non è più sufficiente, infatti, produrre e commercializzare prodotti o servizi di qualità per far crescere il proprio business. La concorrenza, soprattutto online, è spietata e padroneggiare le tecniche di digital marketing è diventato indispensabile per ogni azienda.
È proprio per questo che entrano in gioco delle strategie particolarmente efficaci per attrarre e soddisfare il cliente, come l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale attraverso il content intelligent marketing.
Tutti i metodi di digital marketing prevedono di attirare l’attenzione del potenziale cliente proponendogli la soluzione ad hoc per il suo problema o necessità.
Anche il marketing di prossimità rientra tra queste. Consiste nel rivolgersi direttamente agli utenti tramite device mobili, come smartphone e tablet, che si trovano in una determinata area geografica.
Interagendo con loro in quel preciso momento, è possibile proporgli prodotti o servizi, che stavano cercando, quindi rispondere ad un loro bisogno, oppure influenzare l’acquisto.
Quando il marketing di prossimità è la scelta vincente
Comprendiamo meglio cos’è il marketing di prossimità!
Il meccanismo è semplice: immagina di essere in pausa pranzo e di uscire dall’ufficio con una fame da lupi. Pensi di riuscire a rimanere indifferente di fronte alla foto di un sostanzioso piatto di pasta che compare sul tuo smartphone? La risposta è scontata, soprattutto dopo aver letto che il ristorante che la prepara si trova proprio dietro l’angolo.
In questo caso quindi il proximity marketing ha risposto ad una necessità dell’utente. Ma se come applicazione ti sembra limitante, devi pensare che gli ambiti in cui è possibile sfruttare il marketing di prossimità sono potenzialmente infiniti.
L’unico limite a questo tipo di marketing geolocalizzato è la fantasia dei proprietari d’azienda.
Pensa anche come sarebbe semplice pubblicizzare l’uscita di un nuovo film al cinema con questo metodo. Basterebbe far comparire il trailer sullo schermo dei device mobili degli utenti che passano vicino al cartellone pubblicitario. Uno scenario simile si apre anche al mondo della musica.
Ma se ne potrebbe fare anche un uso culturale, impiegando queste tecnologie nei musei, per approfondire la conoscenza di reperti archeologici, dipinti e statue. Nei siti archeologici poi, potrebbe essere impiegata per mostrare un video o un’immagine tridimensionale che ricostruisce l’ambiente che si ha di fronte.
Su quali tecnologie si basa il proximity marketing
La soluzione più semplice per fare marketing di prossimità è sicuramente adottare il digital signage, cioè una sorta di segnaletica digitale. Questo termine sta ad indicare la presenza fisica di cartelloni pubblicitari, che sono in realtà costituiti da schermi su cui gli esercenti di zona mostrano la propria pubblicità.
Il vantaggio è l’estrema facilità di modifica del messaggio che viene mostrato, in base a diversi fattori come l’ora del giorno o il target a cui ci si vuole riferire. Il susseguirsi di promozioni e sconti sempre diversi fa sì che il pubblico che abitualmente passa davanti a questa segnaletica digitale non sia annoiato, ma stimolato a vedere l’offerta del giorno.
In alternativa al digital signage, o in aggiunta a questo, è possibile sfruttare il mobile signage. In questo caso, al posto di un cartellone pubblicitario digitale si usa lo schermo dello smartphone dell’utente per mostrare contenuti.
Le tecnologie che permettono di fare questo sono principalmente tre: il QrCode, l’NFC e i beacons.
Nonostante il QrCode sia la tecnologia più antica tra queste, in Italia non ha mai veramente preso piede. Questo fa sì che non venga ritenuta una modalità di mobile signage conveniente su cui investire, nonostante i costi stiano veramente irrisori.
D’altro canto la tecnologia NFC sarebbe molto più comoda da utilizzare, ma ha dei grossi limiti. In primo luogo, il raggio d’azione si ferma a poche decine di centimetri tra i dispositivi da mettere in comunicazione e, ancora più grave, esclude totalmente il pubblico che utilizza device iOs.
È proprio dalla Apple che arriva infatti la soluzione: iBeacon è la tecnologia basata sul Bluetooth e per questo compatibile con tutti gli smartphone. Funziona semplicemente nascondendo un piccolo dispositivo chiamato beacon in prossimità dell’area che si vuole rendere interattiva.
L’utente con il suo smartphone avrà bisogno di installare l’App dedicata e attivare il Bluetooth per ricevere informazioni e promozioni. Il costo è di circa 10 euro a dispositivo e ha un raggio d’azione di circa 200 metri.
La situazione in Italia per il marketing di prossimità
Gli Stati Uniti utilizzano già da tempo il marketing di prossimità con ottimi risultati. Non a caso viene proprio dalla SIlicon Valley l’invenzione del dispositivo beacon che ha semplificato molto il mobile signage.
L’applicazione di questa tecnologia oltreoceano è stata indubbiamente favorita da norme per la privacy non così restrittive rispetto a quelle di molti altri paesi.
In Italia, l’impiego di dispositivi che geolocalizzano l’utente e lo indirizzano all’acquisto ha sollevato numerosi dubbi per quanto riguarda il rispetto della privacy.
Per tutelare i singoli utenti e non incorrere in sanzioni, i titolari di attività che intendono utilizzare i dispositivi beacon devono informare in modo chiaro i clienti e metterli in condizione di prendere delle precauzioni per non essere tracciati.
Nonostante il nostro Paese si sia aperto a questa realtà soltanto recentemente, la prospettiva è quella di utilizzarlo per riportare i consumatori tra gli scaffali dei negozi fisici.
Si tratta, infatti, di un metodo di incontro tra azienda e cliente estremamente diretto, che potrà essere impiegato con successo per far sì che l’online non sia l’unico canale di vendita.
Inoltre, permette di raccogliere dati estremamente utili a livello di marketing per targettizzare in modo ancora più accurato la clientela e proporre offerte sempre più personalizzate, aumentando la fidelizzazione.
Vuoi sapere come puoi utilizzare il marketing di prossimità per la tua attività? Vuoi ricevere feedback e consigli su quale strategia adottare per la tua idea di business?