Durante l’emergenza Coronavirus, ogni imprenditore ha avuto la necessità di ripensare alla propria azienda per reagire alla crisi.
Le startup innovative in questo momento sono fondamentali per trovare nuove soluzioni a nuovi problemi.
Per sostenere le aziende, lo Stato ha adattato dei meccanismi, avviando dei meccanismi di finanziamenti start up per sopperire alla condizione di emergenza, facilitando le procedure per ottenere liquidità.
Ecco quindi 6 opportunità tra finanziamenti start up e credito d’imposta, più una possibilità proveniente dalla Comunità Europea.
Sommario
Finanziamenti start up: Decreto Liquidità
Sei curioso di scoprire quali sono i finanziamenti start up a cui potrai accedere? Continua a leggere il nostro focus per scoprirne di più.
Il Decreto Liquidità permette alle startup e PMI, ma anche ai professionisti e agli artigiani che hanno sede in Italia, di ottenere liquidità dalle banche attingendo al Fondo di Garanzia.
Ogni imprenditore può ottenere liquidità fornendo alla banca un’autocertificazione dei danni causati alla sua attività dall’emergenza Coronavirus. La banca a sua volta dovrà soltanto controllare il rispetto dei requisiti minimi e procedere all’erogazione del finanziamento.
Il Decreto in questione, infatti, ha snellito le procedure di accesso al Fondo, dando maggiore autonomia alle banche. Sono previsti controlli più approfonditi per importi maggiori, ma la semplificazione dell’iter permetterà un più facile accesso ai fondi, che saranno erogati entro il 31 dicembre 2020.
Per i piccoli prestiti, fino a un massimo di 25 mila euro, è prevista la garanzia statale al 100%, a patto che il finanziamento non superi il 25% dei ricavi dell’azienda.
Per gli imprenditori con ricavi inferiori a 3 milioni e 200 mila euro, invece, è previsto un finanziamento pari al 25% del fatturato, fino a un tetto di 800 mila euro. In questo caso, il Fondo di Garanzia copre il 90% della cifra, mentre altri fondi devono andare a coprire il rimanente 10%.
Oltre alle piccole e medie imprese, possono accedere al fondo anche le aziende fino a 499 dipendenti. Queste potranno ottenere una garanzia al 90%, scegliendo un importo tra:
- il doppio della spesa salariale dell’anno precedente;
- il 25% del fatturato dell’anno precedente;
- il totale dei costi per capitale di esercizio e investimenti per i prossimi 18 mesi.
I beneficiari possono usare questo strumento più volte, fino a un massimo di 5 milioni di euro.
Finanziamenti start up: l’iniziativa Credito Adesso
Sempre in riferimento ai finanziamenti start up parliamo ora dell’iniziativa Credito Adesso, che è stata pensata dalla Regione Lombardia per finanziare il fabbisogno di capitale circolante.
Anche questo incentivo, è rivolto alle startup e alle PMI, oltre che ai liberi professionisti e alle Mid Cup (imprese dai 250 ai 3 mila dipendenti).
Questa misura di sostegno era già attiva prima dell’emergenza Covid, ma è stata rifinanziata nel marzo 2020 al fine di garantire finanziamenti per altri 15 milioni di euro.
I professionisti, che offrono servizi alle imprese, possono ottenere un prestito da 18 mila a 200 mila euro; le PMI fino a 750 mila e le Mid Cup fino a 1 milione e mezzo di euro.
Si tratta di un finanziamento agevolato della durata di 24 o 36 mesi. Gli interessi sono al 2%, ma alcuni settori potrebbero avere una maggiorazione.
Bando Smart & Start
Il Bando Smart & Start, invece, è per il sostegno diretto alle startup innovative, sia nella fase di nascita che per lo sviluppo. Possono beneficiarne anche le persone fisiche che vogliono costituire una startup ad alto contenuto tecnologico ed innovativo.
Anche in questo caso, si tratta di un finanziamento agevolato, ma senza interessi, per una cifra massima pari all’80% delle spese ammissibili. Si può arrivare al 90% se la startup:
- è composta da giovani con età inferiore ai 35 anni;
- è composta da donne;
- ha al suo interno almeno un esperto che abbia conseguito il dottorato di ricerca (o un titolo equivalente) da massimo di 6 anni e che rientri dall’estero.
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Credito d’imposta per ricerca & sviluppo & innovazione
Dai finanziamenti start up passiamo ora ai crediti d’imposta.
Questa iniziativa punta a sostenere gli investimenti privati nel campo della ricerca e innovazione per favorire la transizione verso il digitale e la sostenibilità ambientale.
Per le attività di ricerca e sviluppo il credito d’imposta è pari al 12% per un massimo di 3 milioni di euro.
Nell’ambito dell’innovazione tecnologica è pari al 6%, ma sale al 10% se l’obiettivo rientra nel Piano Industria 4.0 o riguarda la transizione ecologica, con un tetto massimo di 1 milione e mezzo.
Nel 2020 sono cambiate le modalità di fruizione del credito d’imposta per startup. Adesso è possibile usarlo anche per più attività nello stesso periodo d’imposta.
Credito d’imposta pubblicità per startup, PMI e lavoratori autonomi
Il Bonus Pubblicità è stato pensato per investimenti in campagne pubblicitarie sulla stampa quotidiana e periodica, ma anche in TV e radio. È pari al 30% del valore delle spese sostenute nel 2020.
Lavoratori autonomi, ma anche PMI e startup possono usufruire del credito d’imposta sulla pubblicità, anche per campagne sulla stampa periodica online.
Credito d’imposta per beni strumentali
Infine, dopo aver parlato di finanziamenti start up, parliamo dell’ultimo credito d’imposta che potrebbe essere di tuo interesse.
Il credito d’imposta per i beni strumentali ha sostituito l’iperammortamento. È utilizzabile per compensazione da tutte le imprese italiane, comprese le startup.
Non riguarda più soltanto le spese per beni materiali, ma si applica anche ai beni immateriali come software, applicazioni e piattaforme.
L’aliquota per i beni semplici è al 6%, per un massimo di spesa di 2 milioni. Invece, per i beni funzionali l’aliquota è pari al 40% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, e scende al 20% per una spesa da 2,5 a 10 milioni.
I beni immateriali, invece, hanno un’aliquota al 15% per un massimale di spesa di 700 mila euro.
Programmi di accelerazione per startup
Oltre alle iniziative nazionali per imprenditori, ogni startup può usufruire di programmi di accelerazione e supporto per individuare le migliori strategie di crescita sostenibile per il proprio progetto.
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Anche a livello europeo sono attive delle iniziative a sostegno degli imprenditori, come l’EIC Accelerator. Tutte le startup innovative dell’UE o di un paese associato possono richiedere finanziamenti tramite l’EIC Accelerator, nell’orbita del Programma Horizon 2020 dell’Unione Europea.
Vi possono accedere tutte quelle imprese che puntano all’innovazione e che hanno come obiettivo lo scale up a livello internazionale. L’obiettivo è quello di arrivare a modificare il paradigma tecnologico di un settore di mercato o addirittura creare settori di mercato totalmente nuovi.
I finanziamenti start up vengono concessi sotto forma di grant finance, cioè finanziando fino al 70% della spesa (per un massimo di 2 milioni e mezzo di euro); oppure blended finance.
Quest’ultimo caso prevede un finanziamento del 70% della spesa fino a 2 milioni e mezzo e la cessione parziale di equity fino a un massimo di 15 milioni di euro.
L’approccio è tipicamente bottom-up, cioè non ci sono limiti di settore, ma ogni idea è valutata attentamente.
Nel 2020, la Comunità Europea ha comunicato che, dopo la valutazione dei progetti, sarà velocizzato l’ottenimento di finanziamenti per quelle startup inerenti al tema Covid-19.
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