I modelli di business descritti in questo articolo ti aiuteranno a definire i tuoi obiettivi. Iniziamo subito a scoprire quello più adatto alla tua idea di business.
L’ultima volta abbiamo parlato delle 23 Call per startup: scopri le call e i bandi a fondo perduto attivi oggi invece esploriamo insieme 6 modelli di business per costruire una startup. Prima ancora di definire un business model devi studiare, necessariamente, come si struttura un business plan e se ancora non lo hai fatto ti consigliamo di leggere: come fare un business plan, i 10 passaggi da seguire.
Una volta che avrai capito da dove partire, sarai pronto a verificare la fattibilità del tuo progetto comprendendo in primis quale è il modello di business principale da adottare per la tua startup:
1. B2C: Il business model rivolto al consumer: vendita di prodotti o servizi diretti ai consumatori finali.
2. B2B: Il business model orientato al business: vendita di prodotti o servizi diretti ad altre aziende. Per esempio, è un modello B2B la vendita di prodotti all’ingrosso e di servizi per le aziende (realizzazione siti web aziendali, organizzazione di convegni, corporate banking, fornitura materiali e così via)
3. B2B2C: Business to business to consumer: transazione in cui un’impresa vende un servizio o un prodotto a un consumatore, utilizzando come intermediario un’altra impresa, che può essere costituita anche da una piattaforma online (e-commerce).
Molti aspiranti imprenditori cercano di aprire una startup senza aver definito un business model profittevole, per questo stavolta abbiamo cercato i migliori modelli da conoscere e utilizzare se si vuole avere successo con la propria idea.
Ricordate che il B2B ha un minor impatto a livello di investimenti finanziari, il B2C ha necessità spesso di grossi finanziamenti per potersi posizionare su un mercato globale e farsi conoscere dalle masse.
Analizziamo insieme i modelli di business per startup
In tema di B2B e B2C
Il Marketplace con due target
È uno dei migliori ma anche più complicati modelli di business: l’azienda genera fatturato quando tra il compratore e il venditore avviene un accordo, o meglio una transazione.
Perché è complicato? Le aziende dovranno fare un duplice lavoro, in ottica di marketing, sia verso il compratore che verso il venditore.
Classici siti che ottengono una fee sulla vendita finale sono: AirBnb, E-Bay, Uber e molte altre piattaforme.
Per generare ricavi da un marketplace segui i consigli che abbiamo pensato per te!
Le regole da seguire per questo business model sono le stesse degli altri, ma il focus sulla clientela è duplice:
– studia i due tipi di target
– verifica il mercato globale del tuo business
– analizza quello che gli utenti cercano e quali sono i loro problemi
– trova una soluzione ai loro problemi
– inizia a movimentare i social network e crea suspense per il lancio della piattaforma
– crea una prima campagna marketing per attirare i due tipi di target
– segui un funnel con un esperto alla crescita dedicato al tuo business
Le startup dirette verso il consumatore
E-commerce
L’e-commerce nell’ecosistema startup è uno dei modelli di business più conosciuti. Agli esordi molti e-commerce hanno avuto successo perché non avevano competitor e le persone che cercavano consapevolmente su internet erano convinti della loro scelta. Oggi siamo lontani dal classico add to cart e buy diretto, l’utente presta sempre più attenzione e le tecniche di re-targeting prima dell’acquisto si sono moltiplicate.
Un utente deve essere esposto ad una pubblicità online tra le 10 e le 12 volte prima di procedere al pagamento (sempre che sia davvero interessato al prodotto o servizio).
In questo caso prima di pensare a lanciare un prodotto online ti consigliamo sempre di fare un’accurata ricerca di mercato, Paul Graham dice Make something people want, ovvero fai qualcosa di cui la gente ha bisogno.
Successivamente, potrai pianificare un marketing plan per stabilire come promuovere ciò che hai creato attraverso i canali online.
Anche il sito web non deve essere fatto a caso: ogni pagina deve essere orientata alla vendita. Hai mai sentito parlare di UX design? Le pagine del tuo sito web devono essere uniche e interessanti, facili da utilizzare e con un caricamento ridotto al minimo.
Non dimenticare anche di studiare una strategia SEO, perché è tra le risorse più importanti per portare traffico e clienti al tuo sito e-commerce.
Co-Creation di contenuti
Iniziamo con analizzare i social network: Facebook, Instagram, Twitter, Linkedin e Snapchat. Cosa ha funzionato in questo business model in comune? Tutte le piattaforme hanno utilizzato e lavorato sulla User-Generated Content. Anche Wikipedia sopravvive grazie alla co-creazione di contenuti da parte degli utenti. Non a caso è la tecnica che ha intensificato Facebook nell’ultimo periodo, ampliando l’utilizzo nelle seguenti categorie:
1. Donazioni volontarie (per onlus)
2. Advertising (Facebook ADS)
3. Vendere prodotti o servizi alla community (Marketplace)
Le startup che operano in modalità B2B2C
Advertising
Ti è mai capitato di vedere un sito completamente pieno di banner pubblicitari? Sei su un Media Site che utilizza l’advertising, Google e Yahoo devono la loro sopravvivenza all’esistenza della pubblicità. Ovviamente i siti per sostenere questo tipo di modalità dovranno essere autorevoli, quindi è una tecnica che potrai utilizzare solo in un secondo momento.
Le metriche di questo business model sono:
- • Audience
- • Impressioni
- • CTR
Concessione piattaforma
SaaS (Software as a service)
In questo caso il business model SAAS è indicato per startup che concedono l’utilizzo della propria piattaforma web ad altre aziende o privati: un esempio classico sono Gmail, iCloud, Asana, Trello e molte altre!
Dropbox è un classico esempio di SaaS: ha eliminato le infrastrutture interne alle aziende, riducendo i costi di acquisto di software e sfruttando le connessioni.
La strategia utilizzata da queste piattaforme? Il modello freemium, ti regalano un primo spazio gratis (FREE 2GB) e il successivo è a pagamento (modalità PREMIUM).
In questo possiamo inserire anche l’APP.
Mobile App
Le APP mobile grazie allo smartphone hanno avuto un successo globale e adesso stanno vivendo un periodo di assestamento. Android attualmente possiede la fetta di mercato maggiore. Secondo dati riportati da Apple e Google le apps esistenti nei loro store superano il milione. Le strategie per monetizzare sono molteplici:
-Freemium: modello utilizzato in app come Badoo (dating) o nei giochi.
-Advertising: pubblicità all’interno dell’app per convertire sempre più clienti.
-Transazione: Commissioni per transazioni che avvengono sulla piattaforma, un esempio è Uber.
-Pagamento: pagamento diretto sullo store per usufruire dell’app.
Le metriche più importanti in questo modello sono: Downloads (vanity metrics) e l’utilizzo effettivo dell’app.
Per scegliere e soprattutto validare il tuo business model ti consigliamo di affidarti sempre a degli esperti e valutare con loro quale ti permette, in poco tempo, di crescere esponenzialmente.