The Startup Canvas, un nuovo business model canvas: perché utilizzarlo per la tua startup.
Business model canvas?
Quante volte ti è capitato di sentire questa parola? Se hai esperienza nei progetti d’impresa farà parte della tua quotidianità. Talvolta questa parola ricorrente nella tua vita ti ha lasciato con qualche curiosità o dubbio, ed oggi noi abbiamo deciso di fare chiarezza sull’argomento! Sei pronto? Immergiti in questo nuovo focus dedicato al business model canvas.
Per fare chiarezza sui diversi canvas oggi in uso bisogna prima di tutto conoscerli.
Iniziamo!
Sommario
Il Business model canvas
Alexander Osterwalder ideò nel 2004 il business model canvas, poi diffuso nel 2010 grazie al manuale Business Model Generation.
Ti starai chiedendo cosa significa Business Model Canvas: non è altro che uno strumento strategico visuale, ideato per mettere a sistema tutti gli elementi che permettono all’impresa di costruire il suo business model.
Questo tipo di Canvas è suddiviso in 9 blocchi con i componenti necessari per trasformare un problema in un’impresa profittevole.
Il business model canvas ti permette di schematizzare la tua idea di business, vedere i punti di forza e di debolezza e infine capire quali sono gli elementi che ti occorrono per partire.
Essendo una strumento condiviso, deve essere utilizzato dal team per chiarire quello che si vuole veramente fare. Una stessa idea può essere declinata in vari modi quando partecipano più persone. Si sviluppa generalmente in maniera dinamica e collaborativa con tutto il team, in sessioni di brainstorming, applicando dei post-it sul canvas.
Business Model Canvas, ideato da Alexander Osterwalder
Il Business Model Canvas non deve essere confuso con il business plan!
Il business plan deve essere utilizzato per chiarire gli aspetti economico- finanziari dell’impresa ed essere presentato ad attori esterni all’impresa, come i finanziatori.
Il documento è composto da: un executive summary, una descrizione del prodotto, la ricerca di mercato, i sviluppi futuri ed un piano finanziario con costi di avviamento e prospettive future di revenues.
Mentre il Business Model Canvas è descritto da Steve Blank come la tela di un pittore, dove tutti possono discutere dei suoi elementi.
Non a caso il Business Model Canvas è stato pensato per riprendere lo schema del cervello: sul lato destro le emozioni, nella parte sinistra la logica, o meglio l’efficienza.
Di seguito riportiamo i 9 elementi del business model canvas che lo compongono:
Chi è il tuo cliente (Customer Segments)
Ci sono vari segmenti di clienti che vengono suddivisi rispettivamente in mercato di massa, mercato di nicchia, mercato segmentato, mercato diversificato, mercato multi-sided (due segmenti interdipendenti).
Una startup o un’idea di impresa deve capire quale tipo di mercato è il prescelto per il suo business attraverso opportune analisi di .
Che valore crea la tua idea (Value Proposition)
In questa area devi stabilire quale bisogno vai a soddisfare, soprattutto se l’offerta che proponi dà valore aggiunto rispetto i tuoi competitor. Per esempio: se risolvi un problemi specifico, come ti differenzi dal mercato, l’innovazione che porti e così via.
Come raggiungere i tuoi clienti (Channels)
I principali canali sono di diverso tipo: proprietari (negozio o sito web) e partner (prodotti/servizi di terzi che utilizzano il tuo business). Nel primo caso ci saranno costi alti per l’attivazione ma anche maggiori profitti; nel secondo i margini saranno minori, in compenso c’è la possibilità di raggiungere più clienti.
Il tuo rapporto con il cliente (Customer Relationships)
Fondamentale fidelizzare i clienti con servizi di assistenza dedicati che ti permettono di parlare con un addetto specifico. Negli ultimi anni le aziende utilizzano sempre di più i servizi automatici online attraverso chat e chatbot in tempo reale; accanto all’assistenza troviamo due modi efficaci per fidelizzare il cliente: La community e la possibilità di lasciare recensioni (co-creazione di contenuti). Un classico esempio d’impresa che ha fatto delle relazioni con il cliente un cavallo di battaglia è stata Amazon.
Da dove arrivano i ricavi (Revenue Streams)
Parola d’ordine: Monetizzare! I ricavi possono provenire da un’e-commerce, da un modello freemium, dalla pubblicità (tradizionale e web), da affiliazioni e da moltissimi altri streams. Molte startup utilizzano il modello freemium, ovvero forniscono una versione base gratuita di una app, con la possibilità di integrare altre caratteristiche con la versione premium.
Un esempio è Dropbox che fornisce gratuitamente 2GB agli utenti. Poi qualora lo desiderino possono incrementare lo spazio con un servizio a pagamento.
Risorse da mettere in campo (Key Resources)
Le risorse variano da fisiche, intellettuali fino ad arrivare a quelle umane e finanziarie. Di norma in ogni startup con un prodotto o servizio che si rispetti entrano in gioco tutte, ad eccezione di quella fisica che a volte viene esclusa se si tratta di servizi offerti esclusivamente online.
Quali sono le tue attività chiave (Key Activities)
Qui bisogna intercettare le attività chiave che permettono all’azienda di potersi sviluppare. Le più conosciute sono: la produzione di prodotti, la soluzione di problemi, costruzione di una piattaforma web e molte altre.
I tuoi partners chiave (Key Parners)
In questo blocco vengono analizzati quali sono i partners chiave che consentono di strutturare le attività di crescita dell’impresa.
La struttura dei costi
Questo quadrante si analizza la struttura dei costi, molto importante perché rapportata ai canali di revenues consente di recepire se il progetto produce reddito o meno. Andiamo ad approfondire un altro canvas utilizzato in ambito imprenditoriale e nato come evoluzione del Business Model Canvas…
BMC e successo: alcuni esempi virtuosi
Chi ha utilizzato il Business Model Canvas ha avuto spesso ragione. Ecco alcuni esempi!
Airbnb ha utilizzato il Business Model Canvas per identificare le esigenze dei propri clienti e per creare un modello di business innovativo. Anziché investire grandi somme di denaro in proprietà immobiliari, Airbnb ha creato una piattaforma online che collega i proprietari di case con gli ospiti che cercano alloggio temporaneo.
Netflix ha utilizzato il Business Model Canvas per creare una piattaforma di streaming video che offre ai propri utenti un’ampia selezione di contenuti. Netflix ha creato un modello di business basato sugli abbonamenti, che offre ai clienti l’accesso illimitato a tutti i contenuti a un prezzo fisso mensile.
Zara ha utilizzato il Business Model Canvas per creare un modello di business basato sulla produzione di abbigliamento di alta qualità a prezzi accessibili. Zara ha creato un sistema di produzione flessibile che le permette di reagire rapidamente alle tendenze della moda e di offrire ai clienti prodotti di alta qualità a prezzi competitivi.
Il Lean Canvas: chi è Ash Maurya
Ash Maurya è un imprenditore, autore e consulente di startup americano. È noto per aver sviluppato il metodo Lean Canvas, un approccio snello e agile alla pianificazione strategica per le startup.
Maurya ha fondato diverse startup nel corso della sua carriera e ha acquisito una vasta esperienza nell’avvio e nella crescita di nuove imprese. Nel corso degli anni, ha affinato il suo approccio alla creazione di nuove imprese attraverso la metodologia Lean Startup e ha sviluppato il metodo Lean Canvas, che aiuta le startup a concentrarsi sui loro clienti, sul loro problema principale e sulla soluzione proposta.
Maurya è l’autore di diversi libri, tra cui “Running Lean”, “Scaling Lean” e “Lean Canvas”, che sono diventati dei punti di riferimento per gli imprenditori e i professionisti che cercano di creare e far crescere le proprie startup utilizzando l’approccio Lean.
Oggi, Maurya è un noto consulente di startup e aiuta le aziende di tutto il mondo a sviluppare e implementare strategie di crescita efficaci utilizzando l’approccio Lean Startup e il metodo Lean Canvas.
Il Lean Canvas
Il Lean canvas è un ulteriore strumento utilizzato per modellare una startup, ideato da Ash Maurya e si evolve dal Business Model Canvas.
È il primo Canvas strutturato in ottica Lean, e si differenzia dal Business Model Canvas tradizionale, perché sostituisce nell’area sinistra i blocchi dell’infrastruttura con quelli della soluzione.
Come il Canvas precedente, anch’esso, è suddiviso in 9 blocchi che identificano gli elementi principali di un modello di business di un’azienda. L’elemento nuovo del business model canvas è l’unfair advantage, elemento di estrema importanza per una startup: focalizza l’attenzione sulla proprietà intellettuale e sul vantaggio competitivo che detiene, infine anche le metriche chiave sono diverse perché misurano innovatività.
Gli altri blocchi sono rappresentati dalla struttura dei costi e dai canali.
Lean Canvas, ideato da Ash Maurya
Aziende che hanno avuto successo grazie a Lean Canvas
Il metodo Lean Canvas si rifà al lean thinking, una filosofia di produzione sviluppata dalla Toyota negli anni ’50. La Toyota ha introdotto il concetto di “muda”, ovvero l’eliminazione degli sprechi, come parte del suo sistema di produzione snello.
Una strategia che anche negli ultimi decenni è riuscita a lanciare al successo diverse aziende con cui, probabilmente, avrai avuto a che fare almeno una volta!
- Airbnb – Airbnb ha utilizzato il Lean Canvas per identificare le esigenze dei suoi clienti e per creare un modello di business flessibile. Invece di investire grandi somme di denaro in proprietà immobiliari, Airbnb ha creato una piattaforma di prenotazione online che collega i proprietari di case con gli ospiti che cercano alloggio temporaneo.
- Dropbox – Dropbox ha utilizzato il Lean Canvas per identificare le esigenze dei suoi clienti e per creare un modello di business snello. Invece di sviluppare un’ampia gamma di funzionalità, Dropbox si è concentrata sulla creazione di una piattaforma di archiviazione online facile da usare e accessibile da qualsiasi dispositivo.
- Buffer – Buffer ha utilizzato il Lean Canvas per creare una piattaforma di gestione dei social media che aiuta le aziende a gestire i propri account sui social media. Buffer si è concentrata sulla creazione di una piattaforma facile da usare e che fornisce analisi dettagliate sui risultati delle campagne sui social media.
- Uber – Uber ha utilizzato il Lean Canvas per identificare le esigenze dei suoi clienti e per creare un modello di business flessibile. Invece di investire grandi somme di denaro in flotte di veicoli, Uber ha creato una piattaforma di prenotazione online che collega i conducenti con i passeggeri.
Il Lean Canvas ha permesso tutto ciò perché è un metodo snello e flessibile che può essere utilizzato da qualsiasi azienda per identificare le esigenze dei propri clienti e per creare un modello di business che si adatti alle esigenze del mercato.
Il nuovo business model canvas: The Startup Canvas!
Più di un anno fa ci siamo chiesti: come mai la percentuale di fallimento delle startup è pari a più del 90%?
Il problema era proprio alla base. I modelli precedenti non sono stati pensati né realizzati per le startup, ma per le imprese, le aziende o le PMI. C’era bisogno quindi di un nuovo canvas, di un nuovo business model canvas che considerasse tutti gli elementi su cui si fondano i processi di una startup.
Una startup, infatti, è un’azienda di nuova creazione, spesso in fase iniziale di sviluppo, che cerca di portare sul mercato un’idea innovativa o un nuovo prodotto o servizio. Le startup sono generalmente caratterizzate da un’alta incertezza e rischio, ma anche da un grande potenziale di crescita e di successo. Si differenziano dalle aziende tradizionali per la loro capacità di innovazione, agilità e flessibilità, nonché per la loro attenzione al mercato e alla scalabilità del modello di business. Inoltre, le startup spesso cercano di utilizzare tecnologie avanzate per sviluppare prodotti o servizi altamente innovativi.
Per questo ha esigenze diverse!
Ecco perché è stato creato The Startup Canvas. Il nuovo visual chart che ti aiuta a strutturare tutti i processi chiave di una startup e a focalizzarti sugli aspetti davvero importanti per strutturarla al meglio, tra cui: la proprietà intellettuale; la traction, ovvero le metriche da considerare per monitorarne la crescita; le strategie di fund raising.
È quindi l’unico framework strategico nato per modellare una startup.
Che cosa sono The Startup Canvas e Lean Startup? Scopri tutto ciò che bisogna sapere su questo argomento anche guardando il video di Massimo Ciaglia!
Le micro aree
The Startup Canvas si compone di tre macro aeree: la business idea, la strategia e l’execution.
Nello specifico si differenzia dal Business Model Canvas, descritto precedentemente, e il Lean Canvas che sono utili per progetti generici, spesso sviluppati in modalità waterfall, ossia progetti di cui già si conosce il budget e come arrivare alla soluzione.
Il metodo inizia a strutturare la startup partendo dalla business idea , dove vengono analizzati i seguenti aspetti di una startup:
- Problema
- Customer development
- Proposta di Valore
- Ipotesi Fiduciarie
Per esempio è bene sapere che il 42% delle startup fallisce, perché non è stato validato il problem solution fit, ovvero la verifica sul campo, tramite sondaggi e/o interviste, che la soluzione sia realmente la risposta ad un bisogno della clientela in target col prodotto/servizio offerto.
Dopo che il problema è stato validato, si potrà parlare di product market fit, necessario per validare quanto il prodotto sia in grado di soddisfare il bisogno del mercato di riferimento.
The Startup Canvas porta all’interno nuove aree funzionali che servono per strutturare una startup, processi che non sono mai stati presi in considerazione in maniera esplicita negli altri canvas.
Le strategie di raccolta fondi, per esempio, sono un argomento che viene affrontato con la cura che meriterebbe, essendo un processo chiave per qualsiasi startup, o anche la traction che negli altri canvas è un’altra sezione che non viene affrontata a dovere.
Possiamo parlare di una vera e propria evoluzione!
Vuoi partire col piede giusto con la tua startup? Vuoi avere un business model canvas che riesca a guidarti su come strutturare la tua startup?