Il tuo Business Plan è pronto! Dopo averlo letto e riletto stai pensando che tutto ciò che c’è scritto è fantastico, ma adesso hai un solo interrogativo: “Cosa devo fare ora? Come devo muovermi?”.
Hai finalmente tra le mani il tuo business plan, ovvero un documento che sarà capace di aprirti la mente, di farti capire il contesto in cui la tua startup si innesta e quali sono le iniziali strategie di marketing che ti occorrono per posizionarti sul mercato.
In realtà, come ben sai, il business plan, corredato di tutti gli altri suoi fondamentali elementi come l’elevator pitch, è molto di più. Rappresenta la carta vincente per presentarti agli investitori secondo le loro aspettative.
Non giriamoci intorno lo sai anche tu che la prima impressione è quella che conta. Proprio per questo precedentemente ci siamo soffermati su “Come trovare fondi per la mia startup? Crea un Business Plan a prova di investitori!”.
Ma ora entriamo nel nostro focus di oggi, al nostro solito appuntamento del mercoledì, dove come di consueto rispondiamo alle vostre domande, ai vostri dubbi e alle vostre richieste. In proposito, se vuoi contattarci scrivici a [email protected]. Saremo pronti nel risponderti!
Il consiglio in più che possiamo darti è di fare attenzione che tutto l’investor deck sia stato preparato nel migliore dei modi. Non puoi presentarti ad un investitore con un Business Plan o con un Elevator Pitch poco accattivante o peggio ancora fatto male.
Per questo puoi affidarti a noi!
Sommario
Business plan pronto e ora? Sei sicuro che il tuo progetto interessi al mercato?
Non puoi partire con la creazione della tua startup senza aver “testato” il mercato. Devi capire se il tuo prodotto/servizio può effettivamente interessare i tuoi potenziali clienti, le cosiddette buyer personas. La prima validazione richiesta viene chiamata tecnicamente “problem solution fit” proprio perché verifica sul campo se la tua soluzione risolve realmente un bisogno, un problema della tua clientela.
Come fare? È semplice non preoccuparti! Bisogna fare sondaggi, questionari sia online che offline per capire se ciò che hai immaginato può essere prototipizzato. Nei sondaggi non si dovrà partire con domande specifiche, come: “Ti potrebbe interessare questo progetto?”, ma ad esempio “Come cerchi di risolvere praticamente questo problema?”. Da qui non solo puoi capire se la tua idea di business sia davvero la giusta soluzione, ma anche ricevere feedback reali per poter modificare il prodotto migliorandolo, secondo il metodo Lean. Bisogna essere aperti alle critiche, se costruttive.
Dopo aver capito che il tuo modello di business, come ci auguriamo, sia interessante. Passiamo allo step successivo.
La parola d’ordine ora è solo una: farsi conoscere. Devi iniziare a creare la tua identità digitale, quindi il brand, il logo, registrare il logo e acquistare il dominio. Non hai ancora un nome per la tua startup? Non preoccuparti abbiamo pensato anche a questo e prossimamente pubblicheremo sul nostro blog questo approfondimento.
Ma ora seguici!
Il brand
Il brand rappresenterà la tua identità unica e irripetibile, che avrà appunto la capacità di farti distinguere sul mercato e dai tuoi competitors. Curioso è conoscere l’origine del termine: brand deriverebbe da “brandr”, che significa bruciare, alludendo alla pratica di segnare il bestiame con un marchio. Appunto per riconoscerne la proprietà.
Il brand oggi è molto di più di un semplice marchio. È opportuno distinguere tra marchio e marca, perché per il primo il suo significato rientra in quello che abbiamo detto sopra per la marca c’è una sostanziale differenza.
Scott Cook in proposito afferma che: “Un brand non è più ciò che l’azienda comunica al cliente. È ciò che i clienti comunicano tra loro”.
Quindi, la marca comprende il marchio, ma è molto di più, perché sottintende dei valori impliciti e intangibili. Dietro un brand c’è la sua storia, c’è la customer experience, c’è la brand awareness e l’identity. Ci sono tutte quelle aspettative, quei valori, quelle promesse che i clienti, i collaboratori e l’ambiente circostante percepiscono.
Per questo è importante rivolgersi ad un grafico o ad un professionista che possa fornirti il miglior risultato per la tua vision.
Landing Page
Hai bisogno di una presenza online, perché sebbene con il business plan hai tutta la documentazione per farti conoscere nel modo giusto, ora c’è bisogno di più. Se non hai un budget importante, puoi puntare non ad un sito, ma ad una landing page più orientata agli investitori che ai tuoi potenziali clienti.
Perché? Perché saranno loro che ti aiuteranno nello sviluppo e nella scale up della tua startup. Nella landing dovranno essere presenti almeno questi quattro punti:
- • Chi siamo;
- • Quali sono la tua vision e la tua mission;
- • Qual è la tua unique value proposition, ovvero la tua proposizione di valore che ti permette di distinguerti dagli altri;
- • Dovrai spiegare in modo semplice cosa stai facendo, qual è il tuo progetto e quali sono i benefit di cui l’utente potrà giovare.
Anche le immagini scelte sono molto importanti e il tutto dovrà essere SEO oriented.
PR: le pubbliche relazioni? Fondamentali
Come abbiamo detto sopra, la parola d’ordine è farsi conoscere. Non devi essere timido. Devi lanciarti in questa nuova sfida e mostrarti senza il timore di sbagliare o di commettere errori. Partecipa agli eventi e ai contest. In questo modo, potrai conoscere tanti tuoi colleghi con le loro interessanti storie, ma soprattutto potrai conoscere possibili investitori e business angel.
Inoltre, dovrai posizionarti sui social e capire quale social può davvero fare la differenza per la tua startup. All’inizio potrai concentrarti su alcuni aspetti, quindi è meglio concentrare le tue risorse e quelle del tuo team non su tutto lo scibile, ma su quello che è più adatto al tuo modello di business. Anche qui probabilmente farai digital PR: gli utenti probabilmente avranno delle domande da porti o farti i complimenti per il servizio erogato. Inoltre, potrai presentarti con un video o creare un gruppo per dare proprio il senso di community.
Non dovranno mancare comunicati stampa sulla tua startup, quindi dovrai verificare quali sono i giornali di settore interessati al tuo prodotto. Questi poi potranno essere condivisi sui social e sponsorizzati. Profilando bene l’ADV potrai farti conoscere!
Il product market fit
Infine l’ultimo step per farsi conoscere è il product market fit, ovvero arrivare sul mercato con un prototipo che può articolarsi con un light MVP, ovvero con un minimum viable product, che rappresenta uno strumento che ti permetterà di validare la tua startup limitando tempo e denaro. Il light MVP può essere anche un video, ovviamente cercando che lo stessi diventi virale, o un mockup di un app o un sito. In questo modo, potrai mostrarti agli investitori con tutti i requisiti per essere considerato e valutato nel migliore dei modi! L’obiettivo di questa fase è validare se effettivamente il prodotto è ciò che il mercato si aspetta di ricevere.
Ora, se hai seguito tutti gli step sei pronto. In giro tutti ti conoscono e hai una comunicazione offline ed online imbattibile! Può iniziare il tuo roadshow!
Nel prossimo articolo ti racconteremo come raccogliere i fondi con le strategie migliori!
Se hai dubbi su come farti conoscere, se non sai a chi rivolgerti per uno o più punti sopra indicati, rivolgiti a noi professionisti nel settore che da anni lavoriamo nel modo delle startup.
Insieme ti accompagneremo e ti guideremo nel trasformare la tua idea in un progetto imprenditoriale di successo.