Nonostante l’ecosistema delle startup italiane sia fragile e delicato, gli imprenditori più creativi e concreti hanno saputo reinventarsi per reagire all’emergenza Covid-19 e non farsi travolgere dalla crisi economica.
Ecco com’era la situazione in Italia prima dell’emergenza Coronavirus ed alcuni esempi di startup italiane che hanno reagito a questo terremoto del mercato, trovando il proprio spazio.
La situazione delle startup italiane prima del Covid-19
Prendendo in esame il rapporto del MISE sui trend economici del quarto trimestre del 2019 ci si accorge di qual era la situazione delle startup italiane prima dell’emergenza Coronavirus.
Il trimestre in questione infatti, l’ultimo che non sia stato intaccato dal Covid-19, ha registrato un forte incremento nel numero di startup innovative: +2,6% rispetto al trimestre precedente.
Anche i prestiti che sono stati concessi dalle banche a questi imprenditori erano in netto aumento, arrivando a più di 66 milioni di euro tra ottobre e dicembre 2019.
Il rapporto evidenzia anche la distribuzione geografica delle startup italiane: il 26,9% del totale di startup innovative era localizzata in Lombardia, la regione più colpita dal virus.
È chiaro quindi che, nonostante il mercato delle startup italiane sia meno sviluppato rispetto ad altri paesi, il contraccolpo di questa crisi economica si è fatto sentire. E i suoi effetti non sono ancora conclusi.
Naturalmente tutte le aziende subiranno ingenti danni, ma il mondo delle startup italiane si basa su fragili equilibri ed è per questo che bisogna lavorare fin da subito per ristabilirli.
In questo scenario alcune startup, meglio di altre, hanno saputo sfruttare il proprio know how e le proprie capacità per adattarsi all’emergenza.
Studiare il mercato, anche applicando la Blue Ocean Strategy, è un ottimo modo per trovare la propria strada in un ambiente in continuo mutamento. Può fare la differenza tra la semplice sopravvivenza di un progetto e una startup di successo.
Ecco alcuni esempi di startup italiane che in questo difficile periodo di emergenza Coronavirus hanno saputo trovare la propria nicchia di mercato.
5 esempi di startup italiane che hanno reagito al Coronavirus
Sono molte le aziende e startup italiane che si sono reinventate e riorganizzate in questi ultimi mesi.
Molte di queste non avrebbero potuto lavorare con le direttive dettate dal governo per il contenimento del contagio. Per ovviare a questo problema, hanno rivoluzionato completamente il modo di vendere prodotti e servizi, rispettando le regole.
In questo modo, sono riusciti a mantenere la propria clientela offrendo un servizio di valore e semplificando la vita di molte persone.
Wetaxi, l’app che permette di chiamare taxi a prezzo fisso a Roma e in tante altre città italiane, ha sospeso le corse tradizionali per trasformare i tassisti in fattorini. Il vantaggio è doppio: i cittadini usufruiscono del servizio Delivery ad un prezzo basso; i tassisti continuano a lavorare con il proprio mezzo.
Mark One invece produceva pezzi di ricambio per le macchine agricole e ha riconvertito la produzione delle sue stampanti 3D verso quella delle mascherine riutilizzabili.
SoftMining invece ha sviluppato l’app SM_Covid19 per il monitoraggio delle persone risultate positive al virus. Gli ospedali così possono valutare il rischio di trasmissione del virus e aggiornare lo stato del paziente.
Pikkart è una startup che ha avuto l’idea di implementare alla classica video-chiamata la realtà aumentata. Così gli operatori per la manutenzione e la riparazione possono operare da remoto. I campi di applicazione sono davvero moltissimi: dalla scuola fino allo smart working.
Arternative è l’app che permette di visitare moltissimi musei, non solo italiani, comodamente da casa propria. Questa startup ha permesso il download gratuito delle audioguide per offrire uno svago culturale durante la quarantena.
Call per startup anche durante l’emergenza Covid-19
È proprio nei momenti di crisi che si deve puntare all’innovazione e approfittare di nuovi spazi di mercato che si vanno creando.
Scopri i 28 bandi e call per startup che vengono incontro agli imprenditori, che vogliono avviare la loro startup in un momento così difficile.
Ad esempio puoi approfittare del bando Call for Italy, dedicato a quelle imprese che si impegnano a superare l’emergenza Coronavirus.
Oppure la call C Heroes, che mette a disposizione 100 mila euro per tutti quei progetti che aiuteranno a migliorare la vita delle persone, in tutti i campi.
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