Uno degli aspetti, sicuramente, più importanti quando ci si interfaccia con il mondo delle startup e con la crescita delle stesse è la raccolta fondi. Scopriamo insieme tutti i segreti e le strategie!
La raccolta dei fondi, o fund raising, per utilizzare un inglesismo, consiste nella definizione di strategie atte ad una corretta ricerca e selezione degli investitori coinvolti in base allo stadio di crescita di una startup.
Infatti, per ogni fase di sviluppo di una startup, corrispondono diversi stakeholder di riferimento che vengono chiamati in causa nel momento in cui si ha bisogno di un finanziamento. Di fatto, la raccolta fondi non si esaurisce praticamente mai, poiché viene iniziata ancora prima che la startup venga costituita formalmente per poi esaurirsi, in Italia, in media in circa sei mesi ed essere pronti al round successivo.
L’ammontare necessario durante le prime fasi di costituzione di una startup non è un numero casuale ma viene calcolato tenendo presente, in primis, le risorse già disponibili in azienda e facendo un’analisi finanziaria che conduce ad avere una idea ben precisa del fabbisogno finanziario richiesto per rendere sostenibile il proprio progetto.
Quando si parla di risorse non si considerano solo quelle finanziarie ma tutti gli asset che possono essere utili e utilizzabili nel dare valore aggiunto alla startup in questione.
Usualmente per fare una stima corretta e coerente del valore reale della startup e delle previsioni dei flussi di cassa futuri, a meno che uno non sia in grado di provvedere autonomamente a ciò, è necessario affidarsi a professionisti del mestiere che creeranno un Investor Deck completo di Business Plan e Financial Plan. Bisogna creare prima di tutto un Business Plan a prova di investitori!
In base a questa analisi, sarà più facile capire le previsioni dei flussi di cassa futuri ed in questo modo, si riuscirà a calcolare il fabbisogno di partenza e quello di picco. Il fabbisogno di picco, per usare parole semplici, indica l’ammontare necessario affinché non ci troviamo in una situazione rischiosa di liquidità.
Raccolta fondi: a chi rivolgerti?
La strategia vincente per la raccolta fondi è rivolgerti alla persona giusta nel momento giusto! Vediamo insieme chi sono e chi saranno i nostri interlocutori a seconda dello stage di una startup.
Come dicevamo sopra, gli interlocutori con cui è necessario mettersi in contattoper la raccolta fondi possono variare in base alla fase di crescita dell startup. Per esempio, per una startup che si trova in fase pre-seed e, che, quindi, ha appena iniziato a sviluppare un MVP funzionante, dovrà confrontarsi con i cosiddetti FFF, ovvero Family, Friends and Fools.
Nonostante questa teoria non venga sempre considerata come una buona strategia di funding o raccolta fondi, si è soliti pensare che i primi finanziatori, a cui uno startupper debba fare affidamento, siano proprio i familiari, gli amici stretti o i poveri sciocchi che credono così tanto in quel progetto da investirci capitale senza avere la minima idea di come potrà andare a finire.
Un altro interlocutore importante per la raccolta fondi, al di fuori della cerchia di amici e familiari, sicuramente più preparato in fatto di finanziamenti in progetti rischiosi sono i Business Angel. I Business Angel possono essere considerati come i primi finanziatori semi-professionali che, guadagnata una certa esperienza nel loro campo di azione e una certa quantità di denaro, decidono di metterla a disposizione di altri imprenditori con idee innovative da finanziare.
In Italia, i Business Angel più importanti e conosciuti sono: l’Associazione Italiana dei Business Angel (IBAN), oppure a livello internazionale esistono diverse piattaforme come Angel List.
I Club di Angel, poi, sono gruppi di Business Angel che si riuniscono per aumentare il finanziamento da investire dato che usualmente l’ammontare di un Angel non arriva ai 100k€. In questo caso i Club più famosi sono: Italian Angels for Growth (IAG), il Club degli Investitori di Torino, Angel Partner Group e Angels 4 Innovation.
Gli acceleratori e gli incubatori sono importanti protagonisti per la raccolta fondi. Loro sono infatti professionisti da tenere in considerazione se si è una startup in fase pre-seed che necessita non solo di raccolta fondi ma anche di know how utile a crescere. Eh si perché gli incubatori, per esempio, sono istituzioni private o pubbliche che mettono a disposizione della startup un insieme di servizi come la postazione di lavoro, la connessione ad internet e sessioni di mentoring in cambio di una piccola percentuale di quote nella società.
Alcuni dei più importanti, in Italia, sono: LVenture, Digital Magics, H-Farm e l’Impact Hub.
Gli acceleratori, invece, intervengono usualmente in una fase più avanzata di crescita con attività di affiancamento nello sviluppo di business a livello sia nazionale che internazionale.
Raccolta fondi: altre strategie e suggerimenti
Una buona strategia per la raccolta fondi, poi, potrebbe essere quella legata ai bandi di finanza agevolata. Esiste un numero considerevole di bandi e concorsi con a disposizione fondi più o meno sostanziosi anche per chi non ha ancora in mano niente di solido, ma semplicemente una buona idea da mettere in pratica. Attraverso i bandi di finanza agevolata, il finanziamento può essere erogato in quota parte a fondo perduto, o, per l’appunto, a debito con un tasso agevolato.
In genere, queste iniziative sono sostenute dai Comuni, dalle Regioni, dai Ministeri, dalle Camere di Commercio, dall’Unione Europea, Fondazioni o dalle grandi aziende. Tra gli altri ricordiamo anche Invitalia molto attiva in questo senso con il bando Smart & Start.
Se, invece, la startup è già avviata, con un MVP funzionante, con alcune metriche performanti oltre che una traction interessante, allora è possibile pensare di presentarsi davanti a società di Venture Capital per la propria raccolta fondi. Queste società partono da un minimo di 500k investendo in società con un alto tasso di rischio e non ancora quotate sui mercati finanziari. Le più importanti in Italia sono: 360 Capital Partners, Innogest SGR, United Ventures, Primomiglio SGR, Vertis SGR, Panakes Partners, Quadrivio SGR, Principia SGR, Telecom Italia Ventures, P101, Meta Ventures e Club Italia Investimenti.
Se non sai come raccogliere i fondi, rivolgiti anche tu al nostro staff di advisory.