Creare una startup ti sembra difficile se non impossibile? Mettiti comodo e leggi i nostri consigli. La strada è in salita solo per chi non ha tempo per formarsi!
Creare una startup? Da dove iniziare? Partiamo dal principio. Cos’è una startup? Diamo una risposta estremamente semplicistica dell’argomento sottolineando però che tanti professionisti si sono dibattuti sull’argomento. In sintesi, è una organizzazione temporanea con un modello di business scalabile, ripetibile, che genera profitto e che cresce velocemente.
E ora veniamo al nostro focus: creare una startup. Spesso quando si inizia un nuovo percorso, sia questo riferito ad un nuovo lavoro piuttosto che ad una storia d’amore, ci si sente spaesati, magari impauriti, ci si pongono mille domande e capita di aver bisogno di qualcuno con cui parlare, confrontarsi, chiedere aiuto o semplicemente trovare conforto.
La stessa cosa vale anche quando si mette in piedi una startup. Soprattutto se è la prima esperienza imprenditoriale che si sta cercando di portare avanti. Come per tutte le cose nuove, in mancanza di esperienza diretta e sul campo, capita di sbagliare, inciampare, rialzarsi e ricominciare. Creare una startup di successo certo non è semplice, né c’è un’equazione matematica da seguire. Ma qui ti vogliamo dimostrare che creare una startup prevede dei passi e che alcuni di questi passi possono essere errori o sbagli che possono essere evitati, seguendo l’esperienza di chi ce l’ha già fatta!
Creare una startup: 2 strade da seguire
Ecco ora ti starai chiedendo come creare una startup? O più probabilmente come creare una startup di successo? Ci sono fondamentalmente due modi di intraprendere questo tipo di percorso, cercando di farsi carico tutto sulle proprie spalle, apprendendo, testando e, magari, sbagliando ma facendo tutto secondo la propria visione e con le proprie forze, oppure, affidandosi a professionisti del settore che, grazie alle loro esperienze e conoscenze, possono sostenere e consigliare gli imprenditori sulle strategie da perseguire e le azioni da implementare.
Qualsiasi sia la scelta che si intende compiere al fine di creare una startup, la prima cosa da fare quando si decide di mettere in piedi una startup, sia essa un’impresa che produce prodotti o che eroga servizi, che intende intermediare tra utenti e venditori o che ha come obiettivo quello apportare alla società un modello di business innovativo; è capire se il prodotto o il servizio che noi pensiamo possa essere vincente abbia effettivamente un mercato di riferimento.
Come suggeriscono anche alcuni nomi estremamente autorevoli nel mondo delle startup e della metodologia lean, come Steve Blank e Eric Ries, è di iniziare a capire se, effettivamente, la soluzione che noi abbiamo pensato possa, in qualche modo, essere utile per risolvere un problema reale per i consumatori. Creare una startup parte proprio da questa prima verifica.
La maggior parte delle startup, infatti, parte da un problema personale a cui l’imprenditore ha cercato di trovare un soluzione almeno una volta nella vita. La startup, quindi, si fonda su ipotesi che il founder ha e che pensa possano essere riconosciute anche dal mercato.
L’idea, di conseguenza, in questa prima fase è cercare di capire se il problema che noi abbiamo riconosciuto come tale e a cui abbiamo trovato una soluzione sia condiviso anche da altri consumatori. Per fare questo, o meglio per capire se esiste quello che in gergo viene chiamato un problem-solution fit, bisogna testare con mano i clienti di riferimento attraverso questionari, interviste o anche attraverso lo sviluppo di un light MVP (Minimo prodotto fattibile). Questo è sicuramente il primo passo per partire e per creare una startup di successo.
I primi clienti che proveranno il nostro prodotto, chiamati anche early adopter, sono estremamente importanti poiché riveleranno preziosi consigli su quello che stiamo creando. Saranno proprio loro a fornirti delle migliorie per la tua startup o quello che si ricerca anche ostinatamente su Google con la dicitura idee per una startup.
In ogni caso, l’importante in questa fase non è concentrarsi su un’ampia fetta di mercato ma, cercare di capire quali possano essere i primi early adopter a cui rivolgere la propria proposizione di valore, comprendere quali siano i loro problemi e se la soluzione che noi abbiamo ideato possa effettivamente rispondere ad un’esigenza condivisa.
Una volta testato il prodotto e compreso che esiste davvero qualcuno che intende volontariamente spendere denaro per comprare la nostra soluzione, a quel punto si può cercare di capire come implementare il modello di business e passare a quello che è definito come product-market fit, iniziando a testare il flusso di vendita.
Creare una startup: come trovare i finanziamenti
Questi piccoli primi passi possono essere, come suggerito all’inizio di questo articolo, anche completati senza l’aiuto di un consulente ma grazie alla forza di volontà e la professionalità che contraddistinguono molti dei founder delle startup di oggi giorno. Uno step di estrema importanza per creare una startup, però, riguarda la richiesta fondi e la ricerca di investitori che credano nel progetto e vogliano investirci sopra. Dopo aver passato in rassegna tutti gli amici e familiari in cerca dei primi fondi per avviare la propria idea, è necessario passare a forme di finanziatori più strutturati che oltre a elargire risorse economiche possano anche apportare un valore aggiunto in forma o di networking o di know-how o di canali commerciali.
Per questo bisogna rivolgersi a dei professionisti che ti aiuteranno a capire come avviare una startup e trovare i finanziamenti per farlo!
Quando ci si deve interfacciare con stakeholder di un certo spessore e, soprattutto, quando si necessitano quantità di fondi importanti è di estrema importanza fornire agli interlocutori un package completo e strutturato in modo da dar loro la possibilità di comprendere il progetto in ogni minimo particolare per essere veramente di aiuto.
I package in questione sono spesso formati da alcuni documenti di notevole importanza in questo frangente. All’interno di quello che viene definito come investor deck e che viene consegnato nelle mani degli analisti che si occupano di valutare la sostenibilità e la fattibilità del nostro progetto sono presenti alcuni documenti come: il Business Plan, un piano finanziario, un elevator pitch (o meglio una presentazione in Power Point o similari che renda in forma grafica i punti salienti del BP) e un executive summary che sintetizzi in poche pagine i fattori fondamentali della nostra startup.