Cosa sono le empathy maps, di cosa si tratta, a cosa servono?
In questo articolo parleremo di un argomento molto importante, uno strumento al centro delle strategie di ogni azienda o startup. Nel corso dell’articolo ti forniremo 3 esempi per aiutarti a compilare nella maniera migliore la mappa e una videoguida.
Sommario
Empathy maps: cosa sono e a cosa servono
L’empathy map è uno strumento utilizzato nel design thinking e nella progettazione centrata sull’utente per comprendere meglio i bisogni, i desideri, le emozioni e le esperienze degli utenti.
Consiste in una rappresentazione visiva di ciò che gli utenti pensano e provano durante una particolare attività o situazione.
È stata inventata da Dave Gray, co-fondatore dello studio di consulenza strategica Xplane, nel 2004. Gray ha presentato l’empathy map nel suo libro “Gamestorming: A Playbook for Innovators, Rulebreakers, and Changemakers“.
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Come si compilano l’empathy maps?
Il suo ruolo principale è quello di consentire ai team di sviluppare una comprensione più profonda dei loro utenti o clienti. La mappa è divisa in quattro quadranti, ognuno dei quali rappresenta un aspetto diverso dell’esperienza dell’utente.
Per creare una empathy map, i team lavorano insieme, allo scopo di raccogliere dati sugli utenti o sui clienti. Questi dati possono essere raccolti attraverso interviste, sondaggi o osservazioni. Una volta raccolti i dati, i team li organizzano nei quadranti.
Si tratta di uno strumento potente che può aiutare i team a creare prodotti e servizi migliori. Consente ai team di comprendere meglio le esigenze e le motivazioni degli utenti o dei clienti.
Nei prossimi 4 paragrafi andiamo a vedere in che modo compilare ogni quadrante.
Gestire l’azienda con il design thinking
1: COSA PROVA
In questo quadrante, si tratta delle emozioni e dei sentimenti dell’utente durante un’esperienza. Cosa prova emotivamente?Felicità nel raggiungere un obiettivo? Frustrazione nel fronteggiare un problema? O ancora eccitazione nel provare una novità?
2: COSA PENSA
Qui si cerca di capire i pensieri e le preoccupazioni dell’utente durante l’esperienza. Includono pensieri positivi riguardo all’efficacia del prodotto/servizio, preoccupazioni sulle difficoltà nell’uso di una funzionalità, considerazioni sull’efficienza del processo.
3: COSA DICE
Questo quadrante tratta delle espressioni verbali dell’utente, come commenti, domande o feedback. Possono essere compresi commenti positivi riguardo all’interfaccia intuitiva; domande su come risolvere un problema; feedback sulla qualità complessiva dell’esperienza.
4: COSA FA
Qui si analizzano le azioni dell’utente durante l’esperienza, sia visibili che non. Ad esempio. Clicca su determinati pulsanti o link? Cerca informazioni specifiche? Abbandona il processo a causa di difficoltà?
Cos’è e come si crea una empathy map
Alcuni esempi di empathy maps
Ecco alcuni esempi che possono aiutarti a compilare nel miglior modo possibile le empathy maps. Abbiamo preso in considerazione 3 aziende. la prima si occupa di vendita di abbigliamento on line, la seconda di food delivery, la terza di fitness.
Abbigliamento e commerce
Cosa prova : eccitazione, incertezza, frustrazione; cosa pensa: pensieri positivi, dubbi su taglia e stile, preoccupazioni; Cosa dice: commenti entusiasti, chiede consigli, feedback sulle misure; cosa fa: naviga tra le pagine, aggiunge al carrello, completa l’acquisto
Food delivery
Cosa prova: fame, impazienza, soddisfazione; cosa pensa: scelta del menu, aspettative sul tempo di consegna; cosa dice: telefonate scopo info o prenotazioni; feedback sulla qualità; cosa fa: sfoglia il menu, effettua l’ordine, traccia la consegna
App di fitness
Cosa prova: soddisfazione, determinazione, fatica; cosa pensa: pensieri positivi, miglioramento continuo; cosa dice: condivide successi; richiede supporto, commenta gli allenamenti. Cosa fa: segue il piano degli allenamenti, monitora il progresso
In che fase è utile compilare l’empathy maps?
Il design thinking è utile in tutte le fasi del processo di sviluppo di un prodotto o servizio. Può essere utilizzato per:
- Comprendere le esigenze degli utenti o dei clienti: la prima fase del design thinking, l’empatia, permette ai team di sviluppare una comprensione profonda delle esigenze e dei desideri degli utenti o dei clienti. Attraverso interviste, sondaggi o osservazioni.
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Generare idee: la seconda fase del design thinking, l’ideazione, consente ai team di generare idee innovative per risolvere i problemi degli utenti o dei clienti. Grazie a tecniche come brainstorming, brainwriting e design thinking.
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Prototipare e testare: la terza e la quarta fase del design thinking, il prototipaggio e il test, fanno sì che vengano testate le idee con utenti o i clienti.
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