Cos’è una start up? In questo articolo ti spieghiamo tutto quel che c’è da sapere su un settore in continua espansione, con alcuni esempi di aziende che si sono trasformate in esempi virtuosi.
Sommario
Cos’è una start up: le definizioni
Cos’è una start up? Le definizioni di startup non sono univoche. In linea generale, possiamo parlare di un’azienda che ha quattro caratteristiche principali. L’innovazione, la temporaneità, la scalabilità e la replicabilità.
Entrando più nello specifico, è possibile citare due definizioni, divenute ormai un classico del settore.
Una è di Eric Ries (inventore del metodo Lean Start Up), “una startup è un’istituzione umana concepita per offrire nuovi prodotti o servizi in condizioni di estrema incertezza”.
Secondo l’imprenditore americano Steve Blank, “una startup è un’organizzazione temporanea alla ricerca di un business model ripetibile e scalabile”.
Le caratteristiche
Proprio da queste due definizioni emergono quelle che sono le caratteristiche di una start up.
- L’innovazione. Senza innovazione non c’è start up. È sicuramente la caratteristica preponderante di un’azienda di questo tipo, che individua una soluzione a un problema irrisolto proponendo al mercato un nuovo prodotto o servizio. Ma innovazione significa anche entrare in un terreno del tutto nuovo ed è per questo che Ries pone l’accento sulle condizioni di estrema incertezza in cui, inevitabilmente, ci si muove.
- La temporaneità. Una startup non può restare tale troppo a lungo. Per uno startupper sognare in grande non è un’opzione, ma un obbligo. Prima o poi il progetto imprenditoriale, passando attraverso varie fasi, dovrà diventare un’azienda solida e strutturata (basti pensare ai casi Netflix e Spotify)
- Scalabilità. Una startup dovrà crescere in maniera rapida e scalabile: dovrà cioè avere la capacità di svilupparsi velocemente senza dover ricorrere all’utilizzo di risorse proporzionali. Ad esempio, uno startupper sarà bravo se nel giro di un anno passerà da un fatturato di 100mila Euro a uno di 1 milione di euro, meno se, contemporaneamente, avrà dovuto ricorrere a risorse per 800mila Euro.
- Replicabilità. Il prodotto o servizio proposto dal mercato dovrà essere indifferente, salvo poche modifiche, al Paese di utilizzo. Per fare ancora un esempio, un’app innovativa dovrà poter essere utilizzata con la stessa semplicità in Arabia Saudita, quanto in Austria.
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Le start up innovative
Se vuoi sapere realmente cos’è una start up, allora non puoi non riferirti a ciò che stabilisce il Ministero dello Sviluppo Economico: la startup innovativa è un’impresa giovane, ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita.
Il Mise spiega, inoltre, che una start up innovativa è un’azienda nuova o costituita da meno di 5 anni, ha un fatturato inferiore a 5 milioni di Euro, ha sede o filiale in Italia e non è quotata in Borsa ed ha tra le sue caratteristiche la produzione e la commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico.
Come si realizza una startup?
A questo punto ti sarà venuta la curiosità di sapere come si realizza una startup, dopo aver avuto chiaro il concetto cos’è una start up. Ecco le 5 pietre miliari che è possibile individuare:
- L’idea innovativa: la base. Ovvero un progetto imprenditoriale che, come detto, insegue un obiettivo. Soddisfare un problema irrisolto attraverso un prodotto o servizio.
- Il team: fare tutto da soli? Impossibile. Affidarsi a un team con competenze specifiche è indispensabile.
- L’iscrizione al registro delle imprese innovative. Abbiamo prima chiarito cosa il Mise intende per start up innovativa e quali requisiti sono, in tal senso, necessari. L’iscrizione consentirà, fra l’altro, di ottenere agevolazioni fiscali. Occorrerà in questa fase della preparazione dell’atto costitutivo e dello statuto.
- Marchi&Brevetti. Il registro di marchi ed eventuali brevetti è strettamente consigliato. Così come la consulenza, almeno per questa operazione e quella precedente, di un legale.
- Il fund raising. L’incapacità di trovare finanziatori costa caro alle startup. Il nostro consiglio è quello di fare rete con altre realtà ed investitori (ad esempio attraverso la partecipazione a Pitch Day anche in qualità di semplici uditori) e di preparare un business plan da presentare a potenziali finanziatori.
Sull’argomento guarda anche il video di Massimo Ciaglia: la guida per creare la tua startup
Gli esempi di start up famose
Dopo avervi spiegato cos’è una start up, andiamo a capire le startup che ce l’hanno fatta.
Netflix. Sì, la più nota piattaforma di distribuzione via internet di serie film, documentari è nata come una startup. Fondata nel 1998 da Reed Hastings e Marc Randolph, due ragazzi all’epoca 27enni che, guardando ad Amazon, si chiesero se fosse stato possibile replicare un modello del genere. Considerando che l’immagazzinamento e la distribuzione di VHS sarebbe stata operazione troppo delicata, decisero di tuffarsi sul mercato del noleggio DVD con invio via posta. La data di fondazione ufficiale è il 14 aprile 1998. Dopo poco più di un decennio, Netflix si trasforma nella piattaforma che tuttora conosciamo e nel 2016 si apre a 190 Paesi (ed ecco la replicabilità del prodotto di cui abbiamo parlato prima).
Spotify. Spotify AB era il nome della start up svedese fondata nel 2006 a Stoccolma da Daniel Ek e Martin Lorentzon. L’azienda è cresciuta rapidamente (a proposito di scalabilità) e nel febbraio del 2010 ha ricevuto un investimento da parte di Sean parker, informatico e imprenditore statunitense. Attualmente l’azienda madre, Spotify Ltd, ha sede a Londra, mentre Stoccolma conserva la sede di Spotify Ab, che si occupa della parte di ricerca e sviluppo.
WeShort. E veniamo ad un esempio più vicino a noi. Parliamo di WeShort, la startup che porta il grande cinema breve alla portata di tutti, grazie a una piattaforma di contenuti on-demand. Ha ottenuto nel giro di pochissimo tempo finanziamenti, riconoscimenti e partnership. WeShort è stata seguita da Grownnecita, in quanto si è iscritta al programma di pre-accelerazione per startup, il Pay4Growth® e oggi fa parte del portfolio di investimenti dell’azienda.
La app di WeShort è disponibile su iOS e Android.
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