Oggi parliamo di start up a tutto tondo. Start up significato, come funziona, cosa serve affinché un’azienda possa essere definita tale e citeremo qualche esempio di aziende innovative che non solo ce l’hanno fatta, ma sono arrivate ad entrare nella storia del settore.
Sommario
Start up significato
Start up significato: l’etimologia è inglese (mettersi in moto, partire). La prima accezione economica faceva vagamente riferimento a un’azienda nata nel settore dell’information technology.
La locuzione si è via via affinata ed è entrata nel vocabolario finanziario italiano con l’accezione attuale: per start up si intende, infatti, un’azienda che si è da poco costituita sulla base di un’idea innovativa ad alto valore tecnologico.
I 7 requisiti di una start up (più uno)
Il MISE ha stabilito 7 requisiti necessari affinché una start up possa definirsi tale:
- è un’impresa nuova o costituita da non più di 5 anni
- ha residenza in Italia, o in un altro Paese dello Spazio Economico Europeo, ma con sede produttiva o filiale in Italia
- ha fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro
- non è quotata in un mercato regolamentato o in una piattaforma multilaterale di negoziazione
- non distribuisce e non ha distribuito utili
- ha come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico
- non è risultato di fusione, scissione o cessione di ramo d’azienda
Inoltre, una start up deve rispettare almeno uno di questi tre requisiti:
- sostenere spese in Ricerca, Sviluppo e innovazione per almeno il 15% del maggiore valore tra fatturato e costo della produzione
- impiegare personale altamente qualificato (almeno 1/3 dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori, oppure almeno 2/3 con laurea magistrale)
- essere titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto o titolare di un software registrato.
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Spiegato start up significato, passiamo al suo ciclo.
Il ciclo di vita di una start up
Abbiamo appena terminato il nostro focus su start up significato, ora passiamo ad un nuovo paragrafo.
Nel corso della sua esistenza una start up passa attraversa diverse fasi, che possono essere, in estrema sintesi, individuate in:
- Pre-Seed e Bootstrap. (prima fase di una start up, non esistono ancora un prodotto o un servizio definitiva, né un’azienda strutturata).
- Seed (l’idea viene validata, il progetto diventa realtà)
- Early Stage (il prodotto o servizio viene limato affinché si adatti al mercato. Si cerca l’approccio con gli investitori)
- Early Growth. (prima fase di crescita)
- Growth. (crescita esponenziale dei clienti, il sogno di ogni start up è arrivare a questo step)
- Exit (le quote della start up vengono cedute in borsa o a un’altra azienda o vengono riacquistate dai fondatori che precedentemente le avevano cedute ad altri investitori)
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Investire in start up conviene?
Investire in una start up rappresenta un rischio, ma anche un’opportunità per gli investitori. Molte start up falliscono (circa il 90%), per problemi legati generalmente alla scarsa sostenibilità economica del progetto o a un prodotto a un servizio rifiutato dal mercato.
Ma allora perché fondi, business angel, investitori sono alla continua ricerca di start up interessanti da finanziare? Bisogna considerare che questa tipologia di aziende, proprio perché appena avviate, utilizzano risorse limitate rispetto ad aziende già consolidate, offrendo moltiplicatori di guadagno molto allettanti.
Esempi di start up famose
Circa 9 start up su 10 purtroppo non completano il proprio ciclo di vita. Molte non arrivano neanche alla fase di early stage, ma qualcuna ce la fa, arrivando a essere ispirazione per l’intero settore.
Satispay
Alberto Dalmasso, Dario Brignone e Samuele Pinta sono tre ragazzi di Cuneo. Nel 2013 sviluppano una piattaforma per il pagamento digitale e tramite il web. Due anni più tardi nasce l’app Satispay. Basta collegare il proprio c/c all’app e stabilire un budget di spesa settimanale per un massimo di 200 Euro. Con Satispay è possibile scambiare denaro, pagare bollettini,effettuare ricariche telefoniche etc.
Nel 2020 l’app ha tagliato il traguardo del milione di utenti attivi.
Casavo
Una start up del settore immobiliare dietro il quale c’è il 31enne fiorentino Giorgio Tinacci. Ogni prodotto o servizio di successo reca la soluzione a un problema. Con Casavo è possibile vendere casa in massimo trenta giorni e con un massimo di due visite all’appartamento. Un algoritmo stabilisce il valore della casa, che poi può essere modificato in seguito al sopralluogo di esperti.
Miomeal
Miomeal è la start up seguita da Grownnectia grazie alla quale è possibile farsi arrivare, a casa o in azienda, pranzi pronti e basati sulla filosofia healthy. Per ordinare basta selezionare il servizio, sfogliare il menù e seleziona i piatti più adatti alle proprie esigenze alimentari.
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