Il regolamento Consob Crowdfunding indica il punto di riferimento normativo per la raccolta di capitali online.
Ma perché è importante informarsi sul come fare crowdfunding al giorno d’oggi?
Ci siamo concentrati più volte su vari aspetti della raccolta fondi per startup perché le campagne di crowdfunding sono il modo ideale per finanziare nuove idee di business. Al giorno d’oggi infatti, con la crescente difficoltà nel reperire finanziamenti rivolgendosi alle banche, il crowdfunding rappresenta uno strumento essenziale per raggiungere il successo.
Certo, fra dire e il fare, c’è di mezzo il mare. Per questo, è fondamentale essere consci di come va impostata una corretta campagna di raccolta fondi e quali sono gli errori tipici da evitare.
Quando si parla di raccolta fondi rivolta a una platea di potenziali investitori ci si riferisce sempre di più all’equity crowdfunding. Tramite la pubblicazione di campagne di raccolta fondi online, si possono infatti reperire le risorse essenziali per far progredire un progetto d’impresa e affrontare subito da protagonisti il mercato di riferimento.
Come dicevamo, l’equity crowdfunding consente agli investitori di finanziare startup e imprese innovative tramite portali online accreditati. Ciò permette agli investitori di ottenere vari tipi di “reward”, come l’ottenimento di quote societarie di una startup promettente, e consente a chi ha ideato la startup di attingere ai fondi necessari per lo sviluppo d’impresa.
Per questo, si sono rese necessarie nel tempo procedure chiare e standardizzate, per effettuare questo processo nel più trasparente e corretto dei modi.
Le normative sul crowdfunding in Italia
L’Italia è il primo Paese in Europa ad aver adottato una normativa specifica e organica sul crowdfunding. L’obiettivo di quest’iniziativa, è quello di facilitare lo sviluppo di finanziamenti per startup (e non solo) alternativi al sistema bancario.
La normativa in questione è riferita alla negoziazione delle partecipazioni sociali (equity crowdfunding) ed è stata introdotta per la prima volta nel 2012 tramite il c.d. “Decreto crescita 2.0”, recante “Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese” e reso successivamente operativo per mezzo di regolamenti emanati dalla Consob.
Nel corso del tempo inoltre, con il D.L. n. 3 del 24 gennaio 2015 (“Decreto Investment Impact”), è stato consentito l’accesso al crowdfunding anche alle aziende qualificate come PMI innovative. Inoltre, il decreto ha aperto la possibilità anche a organismi d’investimento collettivo del risparmio (OICR) e alle società che investono prevalentemente in start-up/PMI innovative di collocare online – tramite quindi l’equity crowdfunding – i propri capitali.
Con la Legge di Bilancio 2017 è stata concessa invece la quotazione tramite portali di crowdfunding anche alle PMI non innovative costituite nella forma di società per azioni (S.p.A.). Infine, il Decreto Legge n. 50 del 24 aprile 2017 ha, definitivamente, esteso la possibilità di ricorrere all’equity crowdfunding a tutte le PMI.
Il regolamento consob crowdfunding
Il regolamento Consob crowdfunding, è stato adottato con delibera n. 18592 del 26 giugno 2013 e modificato negli anni con varie delibere. Recentemente una nuova delibera, la 21259 del 6 febbraio 2020, ha aggiornato il regolamento apportando delle modifiche sostanziali. Queste variazioni continue sono rese necessarie dalla peculiarità dell’equity crowdfunding, che si evolve continuamente di pari passo con l’ecosistema startup e col mercato.
Il quadro normativo aggiornato è consultabile dal sito della Consob, e scaricabile in PDF per un’attenta lettura.
Scarica qui il PDF del regolamento.
Il regolamento approfondisce ogni aspetto normativo dell’equity crowdfunding in Italia.
Dalle regole per il registro e la disciplina dei gestori di portali, alla disciplina delle offerte tramite portali, il regolamento consob crowdfunding stabilisce le norme da seguire per permettere a investitori, startup, PMI e altri tipi di società di sfruttare questa innovativa forma di finanziamento.
I servizi crowdfunding per startup di Grownnectia
Per iniziare una campagna di raccolta fondi efficace, tuttavia, non basta conoscere il regolamento consob crowdfunding. Infatti, è necessario acquisire le conoscenze e fissare dei punti chiave per rendere appetibile la tua proposta agli investitori.
In fase preliminare quindi è bene subito realizzare fra le varie cose: quanto vale il proprio progetto d’impresa, quanti soldi si necessitano di finanziamento e quante quote si intendono cedere.
In questa fase, specialmente se sei un neo imprenditore può risultare difficile orientarsi.
Per questo abbiamo pensato di offrirti la possibilità, tramite un servizio dedicato, di realizzare una campagna di raccolta fondi basata sui più alti standard qualitativi.
Grazie al supporto del nostro team di professionisti potrai sfruttare le conoscenze dei nostri mentor e sviluppare una strategia vincente per la tua raccolta fondi. Con attività che vanno dallo sviluppo di un investor deck, al digital advertising e al social media marketing, potrai così preparare al meglio la tua startup a sbarcare sul mercato e ad avere successo grazie ai fondi raccolti.
La professionalità e la presentazione della startup sono infatti fattori fondamentali per convincere gli investitori a partecipare alla tua impresa. Come affermato da Michele Franzese in una puntata sull’equity crowdfunding di “Un’ora al Massimo” di Massimo Ciaglia, “l’investitore che punta 250 euro sulla tua startup prima vuole ispezionare la tua casa (intesa come azienda). Pensa alla tua startup come una casa da presentare, far trovare gli interni in disordine e le briciole sul tavolo, non aiuta a far colpo su chi vuole investire!”
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