Il crowdfunding equity è una forma d’investimento che consente a una platea d’investitori d’immettere risorse economiche per il finanziamento di startup con progetti innovativi attraverso portali online accreditati. Ciò permette agli investitori di ottenere quote societarie delle imprese in cui “scommettono”.
Ma qual è l’obiettivo dell’acquisizione di una quota (equity) tramite il crowdfunding equity?
In primis ricordiamoci cos’è un progetto di crowdfunding e come avviarlo al meglio.
I progetti di crowdfunding portano risorse economiche alla startup consentendole di raggiungere determinati obiettivi. Gli obiettivi, quindi, sono condivisi con la platea d’investitori che hanno dalla parte loro, come immaginabile, interesse a realizzare un ritorno economico entro un determinato lasso di tempo.
Il crowdfunding è uno strumento potentissimo di finanziamento di un progetto, che spesso fa la differenza fra il successo o l’insuccesso di una startup.
Le campagne di crowdfunding possono portare a risultati importanti in termini economici (vedi qui un esempio).
Proprio per questo, per sapere cosa mette in serbo il futuro a chi partecipa al crowdfunding equity, è fondamentale conoscere e prevedere quali sono le exit strategies.
Sommario
Crowdfunding equity, in cosa consiste l’exit strategy?
L’exit strategy nel crowdfunding equity consiste nella strategia d’uscita dall’investimento che di norma coincide col raggiungimento dell’obiettivo prefissato.
In alcuni casi, i meno fortunati, ovviamente, l’uscita dalla partecipazione societaria avvenuta in passato tramite crowdfunding equity può avvenire per cessazione dell’azienda.
Proprio per evitare questo epilogo è chiaro che, dalla parte della startup, sia necessario prevedere e proporre una o più strategie d’uscita sin dagli albori del progetto.
Gli obiettivi del crowdfunding equity possono essere annotati sul business plan in modo da far conoscere al potenziale investitore da subito i possibili scenari futuri.
Le exit strategies sono molteplici e possono integrarsi e sovrapporsi l’una all’altra, per questo si parla di una pluralità di obiettivi da raggiungere e non di uno solo.
Le strategie d’uscita da un progetto di crowdfunding equity
Il crowdfunding equity, non essendo ovviamente “beneficienza” ed essendo diverso da altre forme di finanziamento di una startup nelle fasi iniziali e d’incubazione, prevede delle exit strategies di vario tipo.
Vediamo quindi quali sono le principali.
Le possibili crowdfunding equity exit strategies sono generalmente:
- Acquisto da parte di competitors. L’ exit strategy principale prevista dal crowdfunding equity è rappresentata dall’acquisto della startup da parte di concorrenti. Ma non solo, l’acquisto può essere anche effettuato da operatori che conoscono le potenzialità di sviluppo del progetto e decidono d’intervenire attraverso operazioni di merger and acquisition. Senza scendere nel dettaglio giuridico e nelle varie forme in cui queste operazioni possono avere luogo, appare dunque chiaro lo scopo del tutto: cercare di cedere le quote societarie al più alto valore possibile.
- L’intervento da parte di fondi. Un altro possibile obiettivo per l’epilogo di una partecipazione al crowdfunding equity è quello di coinvolgere fondi, come quelli di venture capital e di private equity. Tali fondi possono interessarsi per il rilevamento di tutte le quote societarie o di una parte. Come è noto, questi fondi intervengono successivamente alla fase di avvio di una startup, quindi ad impresa già parzialmente rodata. Il loro intervento punta a perseguire strategie di exit dopo aver contribuito allo sviluppo d’impresa, realizzando così una plusvalenza.
- Il buy-back. Come terza opzione teniamo conto del classico buy-back. Questa possibilità di sviluppo della partecipazione al crowdfunding equity prevede il riacquisto delle quote da parte dei promotori originari. Infatti, quest’ultimi, dopo aver ottenuto un intervento grazie alla campagna di crowdfunding, possono riacquistare quanto ceduto sul mercato. Ciò permette l’oro di riprendere il controllo in maniera più diretta sulla gestione dell’impresa.
- IPO. Infine, annotiamo un’altra possibile exit strategy, quella rappresentata dall’offerta pubblica iniziale (o IPO). Nel caso in cui la società raggiunga uno sviluppo tale da entrare a far parte del mercato regolamentato, è possibile valutare offerte pubbliche. Tramite queste operazioni, gli azionisti possono vendere le loro quote, raggiungendo l’obiettivo di partecipazione al crowdfunding equity.
Crowdfunding equity, altre soluzioni per l’investitore
In ogni caso, è bene sapere che per l’investitore in crowdfunding equity, la plusvalenza può essere ottenuta anche con operazioni più semplici. È il caso, infatti, della mera cessione della propria quota partecipazione ad altri investitori.
Facendo così, l’ormai ex-finanziatore, potrà far subentrare nuovi investitori, guadagnando dall’operazione.
Quindi, riassumendo, programmazione e conoscenza delle exit strategies sono fattori da non sottovalutare in ogni campagna di crowdfunding. L’efficacia della programmazione può portare tutti i soggetti coinvolti a guadagnare molto al momento della exit.
Se vuoi saperne di più sul mondo del crowdfunding equity e sulle exit strategy, rimani aggiornato sui prossimi contenuti sul tema.
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